Software, I Nuovi Robot by Rudy Rucker

Software, I Nuovi Robot by Rudy Rucker

autore:Rudy Rucker [Rucker, Rudy]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Science Fiction
pubblicato: 1982-11-24T00:00:00+00:00


Capitolo sedici

Era strano: Cobb non aveva mai avuto la sensazione di perdere conoscenza. Lui e Ralph avevano percorso in fretta le gallerie ed erano arrivali alla casa rosa, dove Ralph aveva aiutato Cobb a infilarsi nel nido, il nido gli aveva dato una scossa, e poi… tutto era diventato confuso.

D’improvviso c’erano talmente tante possibilità di movimento che Cobb aveva paura a muoversi. Aveva la sensazione che le sue gambe potessero andarsene in una direzione, lasciandosi dietro la testa e le braccia.

Ma non era neppure proprio così. In effetti non sapeva dire con precisione dove fossero le braccia, o le gambe o la testa. Per quello che ne sapeva lui, ognuna di queste parti poteva già essersi allontanata dalle altre, e adesso se ne stava tornando indietro. O forse succedevano entrambe le cose nel medesimo istante. Con un certo sforzo riuscì a localizzare quella che sembrava essere una delle sue mani. Ma era la destra o la sinistra? Era come sentire una moneta in tasca e chiedersi se fosse testa o croce.

Tuttavia i problemi di questo tipo erano solo una piccola parte della confusione che provava Cobb, erano solo la punta dell’iceberg, l’ultima ruota del carro, il grugno del cammello, il primo flore di primavera, l’ultima rosa d’estate, la cicala e la formica, la botte piccola, il terzo marinaio nel bordello, il mito di Cthulhu, la rete neurale, due coni gelati al pistacchio, una vetrata rotta, il saggio di Borges sul tempo, l’anno 1982, lo stato della Florida, il gioco di Turing, un ornitorinco farcito, l’odore del corpo di Annie Cushing, una macchia di fegato a forma di Australia, la fredda umidità di una sera di marzo, la disuguaglianza di Bell, il gusto delle violette candite, un dolore al petto come un cilindro d’acciaio, la definizione di Dio di San Tommaso, l’odore dell’inchiostro, due amanti spiati da una finestra, il rumore di una macchina per scrivere, le lunette più chiare delle unghie, il mondo come costrutto, esche marce su un molo di legno, la paura del sé che ha paura, la singolarità, forse, sì e no…

«Cobb?»

Se rispondeva non ce l’aveva. Cioè, se non avesse risposto allora ce l’avrebbe avuta. Per dire: Aiuto, Ralph. Per dire: Uaaaaaaaaaaaaaah! Per dire: Entra la corte!!! Per dire: I princìpi di selezione devono essere presenti a ogni livello della gerarchia del processore. Per dire: Per favore non. Per dire: Verena. Per dire: La possibilità è realtà. Per dire: ZzzzZZZZzzZzZZZZzzZZZzzzzZZZzzzzzZZZzzzzt. Per dire l’informazione e il rumore tutto in una volta, Signore, solo questa volta…

«Cobb?»

Adesso la confusione era al massimo, ogni distinzione era scomparsa. Aveva sempre pensato che i processi del pensiero dipendessero da una serie di scelte lungo dei percorsi lineari fatti di sì o di no… ma adesso dei percorsi non c’era più traccia, o se c’erano non erano più lineari, ma circolari, eppure lui stava ancora pensando. Era stupefacente quello che uno poteva fare senza. Senza passato e futuro, senza bianco e nero, senza destra e sinistra, senza grasso o magro, senza spingere e tirare…



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