Sono solo un gatto by Helga Siersch

Sono solo un gatto by Helga Siersch

autore:Helga Siersch
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-09-12T16:00:00+00:00


Movimento

Non riesco a guardare la televisione stasera.

Perfino il programma sul ballo, il mio preferito, mi sembra poco interessante.

Anche Milly è agitata, deve aver sentito qualcosa al telegiornale. Ha chiamato subito al telefono la sua amica austriaca per commentare i fatti.

Da quando ho incontrato Amilcare, sento qualcosa che circola dentro il cuore e il cervello. Non riesco a rimanere indifferente… Credevo non mi interessasse quello che accade fuori. Sarà il mio segno del leone ascendente scorpione che mi rende così autolesionista, come dice Milly? Io sono un gatto, dovrei essere individualista!

Il letto sembra una lavatrice nella fase di centrifuga: lei si gira da una parte all’altra senza sosta, io mi muovo in direzione opposta a lei. Finalmente si è calmata, è crollata di botto. Il suo respiro si è fatto regolare.

Non importa se ho paura, devo uscire.

Proprio non riesco a far finta di niente.

Ma la finestra è chiusa.

Non mi resta che sperare che la gattaiola sia aperta.

Milly dorme profondamente. È immobile, non mi sente.

Procedo. Scendo le scale cercando di non far rumore, arrivo alla mia porticina, non so se sperare che sia bloccata? è aperta! Mi precipito fuori, corro per il vialetto, salto sul muro di cinta ed eccomi, in un tuffo, per strada. Di nuovo. Lungo la corsia, le macchine corrono con i fari accesi, il loro rumore mi dà i brividi, la notte sembra più buia del solito.

Cerco di non pensare al gattino morto, l’eccitamento sale da dentro.

Sento che sarà una grande notte.

Ancora non vedo la piana e già avverto dei miagolii. Non è possibile, starò prendendo un abbaglio… E invece no, non sbaglio affatto: avvicinandomi si dispiega ai miei occhi uno spettacolo incredibile.

Non ho mai visto tanti felini tutti insieme.

Il piazzale brulica, è gremito: gatti in terra, sui muretti, appollaiati sulle scale della chiesa… sono ovunque.

L’atmosfera è diversa dall’altra volta, anche perché non ci sono solo randagi, ma anche gatti d’appartamento con collarini pregiati: dorati, di velluto, o con il nome ricamato in filo di raso.

In un angolo si distinguono due esemplari bianchi con pelo lungo, sono bellissimi ed estremamente curati. Restano in disparte rispetto alla folla. Sono gli altri ad avvicinarsi a loro.

Un miagolio da dietro la coda mi dice: «Sono persiani».

Mi giro e comprendo che chi parla è un certosino che li sta fissando con la mia stessa ammirazione.

Poi continua a rivolgersi a me, ma senza distogliere lo sguardo dalla loro figura: «Hanno entrambi gli occhi celesti e il pelo bianco, ma non sono fratelli. Uno dei due è femmina. Affascinante, ma un po’ troppo civettuola, peccato».

C’è anche un siamese con loro. È evidente che sono gatti dei quartieri alti.

Il certosino la sa lunga: «Vengono dalla Collina Fleming. Solo nelle grandi occasioni si fanno vedere da queste parti. Sono qui per contestare, dicono, ma non riesco a capire cosa importi loro della chiusura del mercato, visto che i loro padroni fanno arrivare il pesce direttamente dalla Sicilia ogni settimana. Quando gliel’ho chiesto, mi hanno risposto che fare protesta fa molto “radical chic”. Ancora mi domando cosa significhi?».



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