Spegni il fuoco della rabbia by Thich

autore:Thich [Thich]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

David e Angelina: l’abitudine di arrabbiarsi

C’era una volta un ragazzo di nome David, un ragazzo veramente bello e anche intelligente. Era nato in una famiglia ricca e aveva tutto ciò che serve per raggiungere il successo, nella vita. Ma non sapeva godere della vita, non era capace di essere felice. David aveva molti problemi con i genitori, coi fratelli e le sorelle, perché non sapeva comunicare; era una persona molto egocentrica e dava sempre la colpa di tutto ai suoi familiari. Certo, lui soffriva molto, ma non perché tutti lo odiassero o lo volessero punire: soffriva perché non era capace di amare, di comprendere. Ogni tanto si faceva qualche nuovo amico, che regolarmente se ne andava dopo pochi giorni perché David era un tipo difficile da frequentare: così arrogante, egocentrico, privo di comprensione e di compassione.

Un giorno David andò in uno dei templi buddhisti della città, non per ascoltare l’insegnamento - non gliene importava nulla dei discorsi di Dharma - ma con la voglia di farsi nuovi amici: aveva bisogno disperato di un amico. Fino a quel momento nessuno era riuscito a restargli vicino; lui era ricco, bello e molti desideravano conoscerlo, ma dopo poco tempo gli voltavano tutti le spalle.

Quella mattina, dunque, andò al tempio. La vita senza amici era un inferno, David era affamato dellàffetto di un amico o di una ragazza, anche se poi non era capace di tenersi né l’uno né l’altra. Arrivato al tempio, sulla soglia incrociò un gruppo di persone che usciva e tra loro vide una ragazza splendida. Colpito nel profondo, si ritrovò stupefatto e innamorato perso. Non gli importava più niente di entrare nel tempio, quindi si voltò per seguire il gruppo ma sfortunatamente un’altra comitiva numerosa stava entrando nel tempio, una vera folla, che gli impediva di uscire. Quando ci riuscì, il primo gruppo se nera andato e con lui la bella ragazza.

David la cercò dappertutto per un'ora ma non riuscì a trovarla; se ne tornò quindi nella sua stanza, al college, portandosi dentro la splendida immagine di lei. Quella notte non riuscì a dormire, e neanche la notte dopo; la terza notte vide in sogno un bel vecchio con la barba bianca che gli diceva: “Se vuoi incontrarla dovrai andare oggi al mercato orientale’*. Non era ancora l’alba, ma David non aveva nessuna voglia di continuare a dormire, quindi si alzò, aspettò che venisse mattino e poi uscì alla ricerca della ragazza.

Quando David arrivò al mercato orientale era ancora troppo presto, in giro cera poca gente; si infilò in una libreria e cominciò a guardarsi intorno. All’improvviso alzò gli occhi e vide, appeso alla parete, il ritratto di una splendida ragazza, la stessa che aveva visto tre giorni prima al tempio: gli stessi occhi, lo stesso naso, la stessa bocca. Nel sogno gli era stato detto che l’avrebbe incontrata al mercato, ma forse il vecchio intendeva proprio questo: quel quadro era tutto ciò che lui poteva avere. “Forse mi basta un ritratto,” pensò “non ho bisogno una persona reale." Quindi,

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