Storie vere di un mondo immaginario by Dario Vergassola

Storie vere di un mondo immaginario by Dario Vergassola

autore:Dario Vergassola
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini+Castoldi
pubblicato: 2021-02-27T00:00:00+00:00


Solo Amelietta, dietro la scena fatta da vecchie reti e relitti di barche di legno affondate, sospirava solitaria, muovendo la bocca insieme alle altre e cantando la sua muta canzone. Quando lo spettacolo finiva insieme all’ultimo botto dei fuochi d’artificio, un lungo applauso fatto da pinne saliva dal mare. I delfini si inchinavano e poi facevano dei salti per dimostrare di aver appezzato lo spettacolo, mentre i tritoni muovevano solo la testa in cenno di approvazione. Il massimo della cagnara lo facevano i batti-batti e le cicale di mare, che non smettevano di sbattere le chele sugli scogli, dando inizio a piccole baruffe con i faoli, i grandi granchi pelosi. Le sirene ringraziavano e tornavano sul proscenio per salutare, come consumate dive di un musical e si pavoneggiavano com’era nella loro natura.

Le sirene sono molto vanitose e Amelietta soffriva troppo nel non potersi esibire con le altre. Quanto le mancavano quegli applausi e quei sorrisi soddisfatti delle creature marine: era una tortura e decise di mettere fine a tutto ciò in modo plateale. Salì come uno scalatore provetto lungo la ripida scogliera, trascinando la pinna in mezzo ai fiori di agave e accorgendosi che le squame della sua pelle erano perfette per la salita, facendola scivolare mentre si arrampicava e frenandone la caduta quando si fermava per prendere fiato. I pesci che stavano sbaraccando la videro e tornarono indietro riprendendo posto nella platea marina, anche i delfini s’incuriosirono e chiassosamente tornarono a sedersi, mentre la povera Amelietta saliva verso il punto più alto che una sirena avesse mai raggiunto.

Qualcuno del paese vide dalla balconata quella strana cosa che si arrampicava su per la parete e chiamò gli altri che accorsero e subito si fece un gran silenzio. Tutti si sporgevano dall’alto e anche i pesci tirarono fuori la testa dall’acqua. «Che cosa sta facendo quella pazza?» urlarono le sirene, facendosi venire il torcicollo a guardare così in alto.

La sirenetta muta arrivò fino alla cima, conquistò un costone che finiva a strapiombo sugli scogli e si gettò. Un grido si levò dalla platea di umani e le madri coprirono gli occhi ai figlioli per non far vedere lo sfacelo, i pesci si nascosero e le sirene rimasero a bocca aperta. La sirena volante, mentre precipitava, provava una sensazione sconosciuta che però le piaceva, sentiva il vento e vedeva tutta la gente che la guardava. Incurante della fine che l’aspettava, la muta Amelietta cominciò a volteggiare facendo per aria quello che faceva in mare, dando prova di grandi abilità nella difficile disciplina dei tuffi, con capriole, carpiati e avvitamenti conquistò per la prima e ultima volta la platea degli umani e degli animali marini che facevano capolino per vedere quelle straordinarie evoluzioni.

La luna che aveva sempre avuto un debole per la povera Amelietta attirò il mare verso di sé e in un attimo le onde coprirono gli scogli proprio mentre la muta tuffatrice toccava la superfice ed entrava in acqua senza fare neanche uno schizzo, con la perfezione di una campionessa del mondo.



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