(The Royal 01) Realmente amore by Nichole Chase

(The Royal 01) Realmente amore by Nichole Chase

autore:Nichole Chase [Nichole Chase]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822731227
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2019-04-09T22:00:00+00:00


Capitolo 18

Cena romantica o cena tra amici

Lisa Talks

Quando il cielo iniziò a imbrunire, Chadwick cominciò a mettermi fretta.

Lo guardai infastidita. «Vuoi che scelga delle nuove camicie da notte o no? Ce ne saranno un miliardo!».

«Certo. Stamattina mi sono inginocchiato e ho pregato che vi liberaste di quelle maglie orrende, ma non c’è quasi più tempo, signora». Picchiettò sull’orologio. «Il principe Alex e la principessa Catherine vi staranno aspettando, perciò decidetevi a scegliere qualcosa».

«Va bene, va bene». Agguantai vari colori dello stesso modello che stavo guardando e andai dal commesso. «E smettila di chiamarmi “signora”. Sei più vecchio di me. Chiamami solo Sam».

«Sam?». Arricciò il naso. «Non saprei».

«Perché no?»

«È solo che Sam non sembra un nome da duchessa». Osservò il mio viso e arretrò di qualche passo. «Non che Sam non vada bene. Ma ad esempio Samantha?»

«D’accordo». Alzai le spalle. «Tutto è meglio di signora».

«Be’, solo in privato ovviamente. Sarebbe assolutamente inappropriato se vi chiamassi così in pubblico».

Digrignai i denti. «D’accordo».

«Non è poi così male», disse dandomi una pacca sul braccio.

Il personale non aveva battuto ciglio quando ero entrata, ma mi sentii a disagio a comprare una camicia da notte. E se fosse finita al telegiornale? Le telecamere e i furgoni dei giornalisti erano diminuiti man mano che lo shopping si dilungava, ma appena uscii dal negozio mi imbattei in una folla che urlava il mio nome. Chadwick mi cinse col braccio mentre Becca ci faceva strada fino alla macchina.

Pensavo l’avessimo scampata una volta partiti, ma le macchine ci circondarono quasi subito.

«Cosa fanno?». Mi sporsi dal finestrino. «È pericoloso!», strillai quando una macchina sterzò avvicinandosi a noi in una curva. Il nostro autista inchiodò e sbandammo, schivando il marciapiede per un pelo.

«Sedetevi, Samantha». Chadwick si spostò per assicurarsi che avessi le cinture.

«Sono mat…».

Un furgone celeste ci tamponò, facendomi serrare i denti. Il sangue mi scorreva in bocca per il morso che mi ero data sulla lingua. Mi coprii le labbra con la mano e guardai ovunque intorno a me. I flash mi accecavano mentre cercavo di capire cos’era successo. Una moto si fermò davanti a noi e la persona dietro scattava foto attraverso il parabrezza.

«State bene?». Becca si girò verso di me.

«Sì». Feci un cenno col capo e cercai di tenere a freno la nausea che mi faceva gorgogliare lo stomaco. Nel corpo mi scorrevano adrenalina e rabbia. Chiusi le mani a pugno e fissai dal finestrino tutte quelle persone ancora intente a fare foto.

«Può farci uscire di qui?», chiese Chadwick.

«Appena trovo uno spiraglio». L’autista non tolse le mani dal volante nemmeno un attimo.

«Chiamiamo la polizia?». Guardai Becca e poi Chadwick.

«È meglio andar via prima possibile», disse Becca scuotendo la testa.

La mia maniglia fece rumore mentre qualcuno da fuori cercava di aprire lo sportello. Mi girai per controllare che fosse bloccato e sospirai per il sollievo appena mi resi conto che era sicuramente chiuso. L’autista alzò il piede dal freno e iniziò ad andare avanti. Lo guardavo mentre spingeva la moto col paraurti anteriore e stavo quasi esultando quando finalmente l’uomo che la guidava la spostò.



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