Tutti i nomi di Ercole by Walter Siti

Tutti i nomi di Ercole by Walter Siti

autore:Walter Siti [Siti, Walter]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2023-02-16T12:00:00+00:00


Perle come catene, la schiava Isaura, il nerboruto-geisha, tutto il cattivo gusto immaginabile; ma quel sorriso (stereotipato, appunto, con l’immancabile labbro inferiore proteso a baci indifferenziati) nasconde una “assoluta” bontà dostoevskiana che è solo sua, individuale, del modello. Gli oggetti dell’ossessione sono intercambiabili nel fondo, ma quando l’ossessione è particolarmente infiammata tutti gli oggetti simili si sovrappongono fino a coincidere in un corpo unico che ha una sola, semplice, carta d’identità: lui e nessun altro che lui. Al di qua e al di là dell’estetica, il nudo ossessivo ha la forza del feticcio – o, in una società ossessa come la nostra, dell’immagine pubblicitaria. Mette la coscienza “in pausa”; difende, con l’ostinazione pre-culturale della ragion pratica, quel grano di follia che appartiene a ogni foto stilizzata, che vorrebbe usare le persone come “materiale stilistico”.

3

La stilizzazione è necessaria all’incarnarsi dell’ossessione; una foto non-posata, un’istantanea realistica in movimento, è già al limite esterno dell’ossessione e ne segnala un varco, un punto d’uscita. Soprattutto se il modello in quel momento sta facendo qualcosa che lo isoli in una sua autonomia, se sembra che sia impegnato in un’altra storia. Il rapporto tra ossessionato e ossessionante è dunque un rapporto tra padrone e schiavo; reversibile, come sempre in questi casi. L’ossessione nega la libertà al proprio oggetto. Qui si pone il tema delicatissimo della differenza tra ossessione e perversione. Se pensiamo a quello che Brecht intendeva per “straniamento”, cioè una specie di distacco riflessivo che impedisce l’identificazione, forse potremmo dire che la perversione è brechtiana: il perverso si vede recitare e con questo tacita l’angoscia; sa di essere un attore che compie i gesti della partitura, visto che il teatrino l’ha organizzato lui stesso. Le foto di nudo esplicitamente leather o bdsm, per esempio, non hanno nulla di ossessivo; i modelli scompaiono dietro il loro ruolo fino ad apparire dei fantocci senz’anima – l’unico tormento che non sanno infliggere è la frustrazione, e senza frustrazione l’ossessività non matura (il caso delle foto di Mapplethorpe è un po’ diverso: lì è il rigore formale, semmai, a essere ossessivo, non la messa in scena). La perversione ha un carattere anti-tragico, perché il teatrino perverso è ripetibile a piacere, non urta mai contro una legge immutabile o un’impossibilità radicale.

L’ossessione, al contrario, è aristotelica: ogni volta si identifica nell’immagine evocata, con perfetta mimesi, e ri-soffre di frustrazione ogni volta come se fosse la prima. L’ossessione non si risolve in un gioco di ruolo: l’ossessionato è sempre e soltanto se stesso, non riesce a guardarsi da fuori. Il suo traguardo non è l’orgasmo (e lo scarico conseguente), ma il transfert di una disperazione in cui consiste la sua unica identità. L’ossessione si sviluppa sotto il segno della tragedia, perché la sconfitta è irrimediabilmente nel passato: in un passato che si ostina a lacerare come un eterno presente. Adesso e mai. L’oggetto che ossessiona è morto per definizione ma non è surrogabile con attori: nessun casting è possibile – è possibile solo una delusoria, parodistica, straziante e ricorsiva resurrezione. È un’elaborazione



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.