Uno a zero per me by Chloe Liese

autore:Chloe Liese [Liese, Chloe]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-10-25T07:58:32+00:00

Capitolo sedici

Ryder

Playlist: A closeness, Dermot Kennedy

Ora mi ricordo perché odio le vacanze. È il caos puro e semplice.

I miei familiari si sforzano di mandarmi messaggi, di darmi una pacca sulla spalla per avvertirmi della loro presenza e di non avvicinarsi di soppiatto. Ma è comunque difficile, perché siamo tantissimi e i rumori mi pugnalano alle orecchie: risate a voce alta, sedie che scricchiolano, la tv in sottofondo. In circostanze del genere gli apparecchi acustici sono fuori questione, anche se so che dovrei indossarli sempre, e vengo continuamente colto di sorpresa dai movimenti bruschi e dai corpi che incombono.

Ieri non è andata poi così male. Il pranzo è stato abbastanza tranquillo e poi siamo andati a fare una lunga passeggiata. Anche se ha avuto un effetto rigenerante sulla mia sanità mentale, quella gita mi ha fatto sentire ancora di più la mancanza della nostra vecchia casa.

Ma oggi siamo tutti in salotto, su un divano incredibilmente grande che mia madre ha dovuto ordinare su misura da una fabbrica che produce arredi per famiglie con troppi figli. Può ospitare fino a venti persone. Il che è un bene, perché attualmente in salotto ci sono cinque dei miei sei fratelli, mio cognato, i due fratelli di mio padre, le loro mogli e i loro figli. Tutti che si preparano a guardare la partita di Willa.

Anche se per loro sono semplicemente i quarti di finale del torneo ncaa. Siamo una famiglia di appassionati di calcio e, anche se non abbiamo tutti frequentato la ucla, è normale fare il tifo per la squadra femminile dell’università, specie se la squadra in questione sta rendendo orgoglioso il nostro Stato.

Mi siedo all’estremità del divano più vicina al mastodontico televisore a schermo piatto montato sopra il camino, alle spalle di tutti. Il mio linguaggio del corpo dice quello che non esprimo a voce: Non parlatemi, non toccatemi, lasciatemi in pace a guardare la partita.

Ren non c’è perché ha una serie di partite in trasferta – una di queste sarà proprio stasera, più tardi – ma evidentemente sa che non voglio essere disturbato, perché decide che è il momento giusto per scrivermi.

Il mio telefono squilla con un suo messaggio. “La tua signora sembra pronta a spaccare un po’ di culi”.

“Non è la mia signora”, rispondo.

“Ma è lei, vero? Quella con la treccia? Quella punta che segna sempre? Mmm. Mi assomiglia. Un’attaccante magnifico. Una macchina da punti. Se non c’è niente tra di voi, potrei chiederle di uscire”.

Rispondo: “Non ho mai detto che non c’è niente. È una mia amica, ed è off-limits”.

Mi sembra di vedere quel sorrisetto irritante. È sdraiato a farsi massaggiare le gambe, applicare il ghiaccio e fasciare i muscoli prima della partita. Tutto con quel ghigno da saputello del cazzo. “Siamo troppo vecchi per certi discorsi. O inizi a uscire con lei o è sul mercato”.

Sono quasi sul punto di accartocciare il cellulare, ma mi accontento di rimetterlo in tasca e di ignorare le provocazioni di mio fratello. Se escludiamo Willa, è il migliore quando si tratta di farmi saltare i nervi.

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