Urania 0141 - Anniversario Fatale by Ward Moore

Urania 0141 - Anniversario Fatale by Ward Moore

autore:Ward Moore [Moore, Ward]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: PIPPO
editore: Mondadori
pubblicato: 1986-10-18T22:00:00+00:00


I fantasmi della notte cominciarono a svanire in un chiaro mattino autunnale fino a sparire del tutto. Ace Dora apparve quando mi ero appena vestito; insieme ci recammo in cucina dove lui mi presentò a un uomo di mezza età, Hiro Agati, i cui neri capelli si ergevano tagliati tutti alla stessa misura su una testa imponente.

«Il dottor Agati è chimico» disse Ace «condannato da tempo a stare in cucina perché è un ottimo cuoco.»

«Credetegli» aggiunse Agati «e dovrete credere a tutto. La verità è che prendono sempre un chimico per i lavori duri. I fisici come Ace non si sporcano le mani. Bene, poiché non mangiate con tutti gli altri, cosa volete, uova o uova?»

Agati era il primo orientale che avessi mai visto. I grandi massacri anticinesi del 1890, che generosamente avevano incluso anche i giapponesi oltre a tutti quelli che avevano tratti orientali, avevano risparmiato pochi asiatici perché potessero esserci ancora molti loro discendenti negli Stati Uniti. Mi dispiace dire che lo fissai molto più a lungo di quanto non fosse educato farlo, anche se lui era evidentemente abituato a simili scortesie e sembrò non prestare attenzione ai mio esame.

«Hanno messo la ragazza a dormire» m'informò Ace. «Le hanno dato un po' d'oppio. Non la vedremo arrivare per oggi.»

«Oh» dissi debolmente, consapevole che avrei dovuto chiedere notizie della ragazza prima che fosse lui a comunicarmele. «Credete che riusciremo a sapere chi è?»

«Il signor Haggerwells ha già telegrafato allo sceriffo. Ora dipende da quanto la cosa lo riguardi e da quanto la ritenga plausibile. Che c'è da bere, Hiro?»

«Surrogato di tè fatto con erbe secche o surrogato di caffè ricavato dall'orzo bruciato. Quale volete?»

Non capivo perché ci dicesse che si trattava di surrogati: tè o caffè genuini li bevevano solo i molto ricchi. Molti preferivano il finto "tè" perché era meno sgradevole del finto "caffè". Coraggiosamente dissi «Caffè.»

Mi mise davanti una grossa tazza contenente un liquido scuro che aveva un inebriante profumo quale non era mai esalato dai beveraggi cui ero abituato. Ci aggiunsi un po' di latte e l'assaggiai, conscio che lui stava aspettando la mia reazione.

«Ma questo è diverso» esclamai. «Non ho mai bevuto nulla di simile in vita mia. È fantastico.»

«C8H10O2» disse Agati con finta indifferenza. «Sintetico. Specialità della casa.»

«Così i chimici hanno qualcosa di buono alla fine» disse Ace.

«Dateci una possibilità» disse Agati «e produrremo bistecche dal legno e seta dalla sabbia.»

«Siete un fisico come la signorina Haggerwells?» chiesi ad Ace.

«Sì, sono un fisico, ma non come Barbara. Nessuno è come lei. Lei è un genio. Un grande genio creativo.»

«I chimici creano» disse Agati aspramente «i fisici se ne stanno seduti a pensare all'universo.»

«Come Archimede» concluse Ace.



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