1. The Mark by Fallon Leigh

1. The Mark by Fallon Leigh

autore:Fallon Leigh [Sconosciuto]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo 13

Comincia L'addestramento

IL giorno seguente, finita la scuola, Adam e io ci avviammo verso la sua auto, dove ci stava aspettando Àine.

«Muovetevi ragazzi», disse. «Si gela.»

«Arriviamo!» rispose Adam. Aprì le portiere e salimmo tutti in auto.

«Allora, gliel'hai già detto?»

Adam si irrigidì. «Àine, ricordami di ucciderti appena mettiamo piede a casa, per favore.»

«Cosa devi dirmi?» guardai Adam, e poi lei.

«Niente», disse piano, uscendo dal parcheggio. «Be', almeno credo. A quanto pare dovremo partire per Dublino prima del previsto. I nostri uomini di Dublino sono ansiosi di fissare una data per un'evocazione di prova.»

«Non è fantastico?» dichiarò Àine dal sedile posteriore. «Sono secoli che non li vedo, e pensa a tutto lo shopping che potrò fare!»

«Àine, non essere sciocca. È una questione importante, per Megan. A dire il vero è importante per tutti noi.»

«Fionn non ci lascia mai andare in città; troverò un modo di fare buon uso di questo viaggio.» Incrociò le braccia e guardò fuori dal finestrino, imbronciata.

Adam sospirò esasperato e mi guardò. «Fionn vuole parlare con te dell'Ordine e dell'organizzazione di Dublino.»

«È meraviglioso!» esclamai. «Non vedo l'ora di incontrare i membri dell'Ordine. E non provare mai più a nascondermi qualcosa», lo punzecchiai. «Ma cos'è questa prova?»

«È soltanto un test per capire che controllo hai sul tuo potere. Servirà per farsi un'idea approssimativa su quando fissare l'evocazione vera. E c'è un'altra cosa di cui devo informarti», disse Adam, fermando l'auto nel cortile.

«Oh, giusto», commentò Àine. «Il tuo addestramento inizia oggi.»

Saltò fuori dall'auto e corse in casa.

Adam alzò gli occhi al cielo.

«Oggi? Pensavo che fosse in programma per martedì.»

«Lo so, ma devi incominciare subito ad allenarti. Rían ci andrà piano, all'inizio. Non preoccuparti; li stenderai.»

«È proprio questo che mi preoccupa.»

Mi fece un sorriso ironico. «Credi davvero che ti consegnerei a Rían se non pensassi che sei pronta?»

Lo contraccambiai con quello che speravo fosse un sorriso sicuro.

«Certo che no.»

«Megan, ciao», disse Fionn dall'ingresso mentre Adam e io entravamo in casa. «Un secondo e sono da te.»

«Va bene.»

Adam si voltò verso di me.

«Hai fame?»

«Mmh, certo.»

Àine era già in cucina, a preparare cracker e formaggio. Ci sorrise mentre entravamo. «Ne vuoi uno?»

«Magari», rispose Adam. Mise il bollitore sul fuoco e prese alcune tazze dalla credenza.

«Se state facendo il tè ne prendo una tazza anch'io», esclamò Rían entrando e sedendosi sulla panca all'altro lato della tavola.

«Ciao, Rían», borbottai, sedendomi di fronte a lui. Fissai la nuca di Adam, desiderando che tornasse a salvarmi. Come se mi avesse letto nel pensiero, prese quattro tazze e le posò in tavola.

Rían cominciò a bere. Perché diavolo doveva sedersi proprio lì? Era quella la sua idea di essermi amico?

Per fortuna Randel volò nella stanza, distraendomi. Atterrò sulla tavola e iniziò a becchettare le briciole dei cracker. «Randel! Come stai?» La grossa cornacchia nera mi guardò. «Hai smesso di spiarmi mentre faccio la doccia?»

Àine scoppiò a ridere. «Gli ho fatto un bel discorsetto: gli ho detto che era un po' inopportuno.»

Sollevai una mano per accarezzarlo. «Posso?»

«Come no. Adora le coccole.»

Feci scivolare le dita sulle sue penne lucide e nere. «Be', sei proprio uno splendore», gli dissi mentre mi guardava compiaciuto.



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