(Ahriel 01) Ali di Fuoco by Laura Gallego García

autore:Laura Gallego García [Gallego García, Laura]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy
ISBN: 978-88-347-1544-4
editore: Fanucci
pubblicato: 2009-09-14T16:00:00+00:00

9

Nei giorni seguenti si sparse per la Fangaia una voce inquietante. Molti uomini e donne erano stati trovati morti e nessuno sapeva chi fosse il responsabile, perché nessuno di quelli che avevano assistito era sopravvissuto per raccontarlo. All’inizio si considerò la possibilità che un nuovo malnato, particolarmente violento, fosse arrivato a Gorlian e stesse seminando il terrore tra gli abitanti. Tuttavia, coloro che avevano visto i corpi da vicino erano arrivati alla conclusione che le ferite assomigliassero a stoccate e che i tagli fossero troppo netti per essere stati causati da artigli o da zanne. E i più svegli capirono subito che l’assassino era un essere intelligente, dal momento che la strada da lui percorsa, seminando una scia di morte al suo passaggio, conduceva, direttamente e senza alcun dubbio, alla corte del re della Fangaia.

Il tiranno fu uno dei pochi che compresero con perspicacia questa circostanza. L’intuito inoltre gli diceva che, qualunque cosa fosse ciò che si stava avvicinando, era venuta a cercare lui, e che probabilmente uccidere tutte quelle persone non significava altro che eliminare gli ostacoli che intralciavano il suo cammino. Riguardo all’identità dell’assassino, il re della Fangaia non poteva fare altro che ipotesi. Aveva molti nemici, ma nessuno, che lui sapesse, era così letale.

Nei giorni successivi inviò i suoi uomini migliori a fermare la morte che si avvicinava, ma nessuno di loro fece ritorno. Nel frattempo ordinò che la corte fosse protetta da un ben nutrito corpo di guardia, a capo del quale pose Gia.

La donna aveva i propri sospetti al riguardo, ma non ne fece parola con nessuno, perché l’idea le sembrava troppo assurda.

Infine, durante un pomeriggio piovoso, la morte si presentò alla corte del re della Fangaia. I guerrieri di Gia serrarono i ranghi intorno alla montagna su cui si trovava la dimora del loro capo, brandendo le nuove armi che questi aveva fornito loro e che, nonostante ciò, non erano alla portata di tutti. Daghe, spade, asce e sciabole risplendevano alla luce delle torce, pronte a ricevere la figura slanciata che avanzava attraverso la palude con la stessa sicurezza di chi cammina su una via pavimentata.

Il nuovo arrivato non si scompose. Sguainò la propria spada e i sospetti di Gia trovarono conferma.

Attaccarono tutti insieme, ma in realtà ben pochi sapevano davvero come maneggiare una spada. Il loro avversario, al contrario, era un esperto e si muoveva con molta più disinvoltura e risolutezza di loro. Alcuni gettarono via le armi e fuggirono. Altri caddero a terra feriti o morti. Alla fine, non rimase nessuno in piedi.

A eccezione di Gia.

Quando il nuovo arrivato si apprestò a risalire il ripido pendio che conduceva all’entrata, la donna gli bloccò il passaggio.

«Ci rivediamo, Ahriel» disse con voce impassibile.

L’intruso alzò la testa. Gia ne intravide il viso alla fioca luce che proveniva dall’ingresso della caverna e a stento contenne la sorpresa.

Era Ahriel, eppure era molto cambiata. I capelli, sporchi e crespi, le incorniciavano un volto che un tempo era stato puro e freddo come il marmo, ma che ora era una maschera di odio.

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