Alterra - L'alleanza dei tre by Maxime Chattam

Alterra - L'alleanza dei tre by Maxime Chattam

autore:Maxime Chattam
La lingua: ita
Format: epub
editore: by Hero99
pubblicato: 2011-10-19T16:00:00+00:00


24

Tre cappucci e dodici armature

Le sentinelle del ponte avevano notato un gruppo di una mezza dozzina di Divoratori che si aggirava ai bordi del sentiero, cercando chiaramente un passaggio per approdare sull’isola. Erano rimasti fino al calare della notte prima di andarsene ridacchiando. I Divoratori diventavano sempre più temerari: si era saputo che la tribù più vicina si trovava a più di venti chilometri. Quindi avevano percorso una lunga strada per arrivare, e questo non piacque ai Pan dell’isola. I Divoratori e l’impresa compiuta nella giornata animarono la maggior parte delle conversazioni.

Dovettero passare due giorni prima che Matt osasse riprendere la sua spada per pulirla. Alcune incrostazioni scure macchiavano la lama. Una volta rimessa a posto, scese nello scantinato-officina dove, come aveva sentito dire, c’era una pietra per affilare di cui si servivano i Camminatori. Sfregò la lama umidificandola. Ma a ogni passaggio della pietra sul metallo, il ragazzo rivedeva il sangue che sprizzava dal ventre del Divoratore, la sua mano tranciata che rotolava per terra in una pioggia scarlatta. Il cuore gli si rivoltò nel petto. Scacciando dall’animo quei sordidi pensieri, continuò finché il taglio della lama non ebbe l’affilatura di un rasoio.Aveva ragione Ambra? Stava sviluppando una forza fuo- ri dal comune? Questo avrebbe spiegato come fosse riusci- to a maneggiare la sua spada tanto velocemente, senza sfor- zo... Il sangue e il senso di colpa tornarono ad accecarlo, e a sconvolgerlo fino al midollo.

Nella stessa giornata, sentì Ben annunciare che sarebbe ripartito l’indomani: si sentiva riposato e sperava di rag- giungere un sito più a nord. Matt si chiese se Ambra sareb- be stata diversa nei giorni a venire, nostalgica. Mentre cam- minava nei corridoi del maniero per portare dei ceppi nei vari camini dei piani, si accorse degli sguardi ammirati dei ragazzi che incontrava. Nessuno, sull’isola, aveva ancora osato affrontare un Divoratore e ancora meno infilzarlo e tagliargli una mano. Matt imparò a conoscere i Pan più piccoli che si muovevano sempre insieme, bambine e bambini di nove o dieci anni. Paco, la mascotte, Laurie, la biondina con le treccine, Fergie, Anton, Jude, Johnny, Rory e Jodic, che formavano il grosso del gruppo. Questi lo seguirono nello svolgimento del suo compito, offrendogli un aiuto che lui rifiutò educatamente. Matt passava per un eroe. Era una sensazione paradossale, un misto di soddisfazione, per fino di orgoglio, venato di amarezza, di disgusto. Quando ripensava ai suoi gesti sentiva un’ondata di nausea ribolli- re dentro di lui, pronta a travolgerlo. Essere quel tipo di eroe non gli piaceva affatto. Non così. Non con quei ricor- di di una gloria che gli appariva tragica. Perché quel Divo- ratore, un tempo, era stato un uomo. E Matt non riusciva a dimenticare di aver ucciso un uomo. Anche se quella spo- glia d’uomo era mostruosa, aggressiva, relativamente stu- pida, ciò non toglieva che fosse un essere vivente.

Terminato il suo compito, Matt si allontanò dal maniero per isolarsi nella foresta. Là scovò una roccia che gli sem- brava molto pesante, e si concentrò. Respirava lentamente, con le palpebre abbassate.



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