Annabelle by Sylvia Andrew

autore:Sylvia Andrew [Andrew, Sylvia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858925577
editore: Harlequin Mondadori
pubblicato: 2014-09-09T22:00:00+00:00

8

«Chi è l’uomo di cui stava parlando quell’orribile donna?» domandò angosciata lady Ordway. «E perché volete trovarlo? Ha... ha qualcosa a che vedere con Stephen?» Gli posò una mano tremante sul braccio. «Non immischiatevi in questa faccenda! Lasciate stare, ve ne supplico!»

Giles le prese la mano con dolcezza. «È solo una questione che riguarda parte del denaro di Stephen» le mormorò rassicurante. «Niente di grave, zia Laura. Ne riparleremo dopo a casa. Non voglio che vi preoccupiate.»

«No, ma...» Lady Ordway impallidì: subito Annabelle le fu accanto e la fece sedere, mormorandole parole di conforto.

«Mi spiace intromettermi, ma credo che le signore siano sconvolte» intervenne pacatamente il capitano Pettifer. «Non pensate, Giles, che preferiscano chiudere qui la serata?»

«Oh, sì, vi prego: credo che lady Ordway dovrebbe tornare a casa» lo affiancò Annabelle.

«Ma certo. Vado a procurare subito una barca» disse il capitano allontanandosi.

«Giles, io...» mormorò Annabelle.

«Più tardi, Rosabelle» rispose lui. La voce era neutra, ma i suoi occhi erano severi. «Prima dobbiamo pensare a zia Laura.»

Una volta arrivati a casa, Annabelle si preoccupò di accompagnare subito lady Ordway in camera sua. Qui la madrina, temendo le conseguenze dell’ira di Giles, le fece giurare di non rivelargli l’avvenuto scambio di persona. Addirittura paventava che il nipote, venendo a conoscenza dell’inganno, cacciasse di casa Annabelle impedendo a Rosabelle di tornare. A malincuore lei promise, poi con il cuore pesante scese le scale. Sapeva bene che Giles sarebbe stato furibondo. Ora doveva essere convinto che lei conoscesse il vero nome di Falkirk fin dall’inizio! Falkirk e Selder erano una sola persona: glielo aveva rivelato lady Stanton che li aveva visti insieme a teatro e li aveva creduti intenti in un’amichevole conversazione.

Nell’atrio trovò Giles che la stava aspettando. «Come sta zia Laura?» le chiese.

«L’ho affidata alle cure di Wilson. Credo che starà bene. In ogni caso è ansiosa di vedervi domani.»

«La vedrò non appena sarà sveglia. Anche se so che cosa desidera: che io smetta di indagare sul vergognoso passato di suo figlio. Ma ormai è troppo tardi. Avrei solo voluto che me lo avesse detto lei stessa... comunque posso almeno prometterle che farò del mio meglio per nascondere tutto quello che potrò agli occhi del mondo.» Sospirò, poi aggiunse in tono formale: «Vorrei scambiare due parole con voi in biblioteca, Rosabelle. Non ci vorrà molto tempo». La precedette, poi chiuse la porta alle loro spalle. Ad Annabelle sembrò il tonfo della porta di una prigione che si chiudeva dietro di lei.

Giles la superò e si mise dietro la grande scrivania sulla cui superficie erano disseminati i documenti e i diari di Stephen.

«Ecco, qui è trascritta la storia della degradazione di un giovane. Stavo cominciando a credere che fossero solo fantasie indotte dalla droga e dall’alcol, ma devo ammettere che almeno una parte è vera.»

«Giles, vi prego...»

«No, Rosabelle! Risparmiatemi altre bugie! Non voglio sentire altro sulla vostra relazione con Selder o con altri! Quello che ho sentito stasera è stato determinante e non credo che potrei sopportare altro. Voi e Stephen eravate ben appaiati.»

«Avete intenzione di abbandonare ogni ricerca della verità?» gli domandò lei a voce bassa.

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