Il segreto della brughiera by Ana Seymour

autore:Ana Seymour [Seymour, Ana]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858921821
editore: HARLEQUIN MONDADORI
pubblicato: 2014-05-08T22:00:00+00:00

8

«Ehm... vogliate perdonarmi, madama Sarah.»

Nessuno dei due si era accorto dell’ingresso di Arthur, il mozzo di stalla. Stava a un passo dalla soglia, con l’aria di desiderare di trovarsi altrove.

Sarah si sciolse subito dall’abbraccio di Anthony. «Vieni avanti, Arthur. Arrivi giusto in tempo per strigliare Brigante.»

Senza scomporsi, Anthony si chinò per bisbigliarle all’orecchio: «Stavo per invitarvi a una colazione al sacco. Con quelle pietanze di cui stavamo parlando...».

Avvampando, lei consegnò le redini al mozzo di stalla. «Dimenticate i vostri impegni, lord Rutledge. Non dovreste essere in qualche tenuta a selezionare cavalli?»

«Intendo scrivere al re per comunicargli che sono stato colpito dalla più terribile malattia conosciuta dall’uomo e che mi serve altro tempo per portare a termine il mio incarico.»

«A dire il vero, non mi era parso che foste in cattiva salute» osservò Sarah.

«Non si tratta di una malattia fisica, bensì mentale. E credo che lo stesso re ne soffra spesso.»

Quello scambio di battute la stava mettendo a disagio. Benché non potesse negare che quel mattino i suoi sentimenti erano un po’ più forti di quanto lo fossero stati il giorno innanzi nel cottage, per qualche ragione misteriosa le sembrava tutto diverso. Aveva preso l’impegno più serio che una donna potesse assumere nei confronti di un uomo, e lui riusciva a scherzare sul fatto di essere stato colpito da una malattia e a paragonare la loro alle relazioni di Carlo Stuart, che spesso duravano meno di un banchetto di otto portate a Whitehall.

«Forse occuparvi del vostro incarico vi aiuterebbe a guarire da quella malattia, milord» dichiarò lei in tono glaciale.

«Stavo scherzando, tesoro.» Scoccando una occhiata al mozzo di stalla, Anthony abbassò la voce. «Ieri è stato meraviglioso, il giorno più bello della mia vita» le confidò.

L’umore di Sarah non migliorò. Le aveva lasciato capire di non essere da meno del re nelle conquiste amorose, cosa che la indusse a chiedersi quante volte avesse pronunciato quelle parole fiorite.

«Può darsi che voi non abbiate nulla da fare, ma io sì. Se volete scusarmi, ci vedremo nel pomeriggio.»

Anthony le afferrò un braccio mentre gli passava davanti. «Non andatevene, Sarah. Cerchiamo un posto in cui possiamo parlare. Siete in collera e voglio assolutamente sapere perché.»

«Non sono in collera. Ho solo una quantità di cose da sbrigare.»

Lui la lasciò andare. Non era stato l’incontro che aveva immaginato quando si era svegliato, desiderandola con una intensità che non cessava di stupirlo. C’era effettivamente qualcosa che non andava. In ogni modo le scuderie, con il ragazzo che ascoltava ogni loro parola, non erano certo il luogo migliore per chiarire la questione. «A più tardi, allora» ribatté, seguendola con lo sguardo mentre si allontanava con un fruscio di gonne.

Allorché Sarah scese nella grotta quel pomeriggio, la sua angoscia aumentò a dismisura. Erano già due giorni che Jack non dava sue notizie. A quel punto anche il pastore Hollander appariva preoccupato. «Avrei dovuto dargli qualcosa di mio per identificarsi» si rammaricò.

Si muoveva ancora con difficoltà, sebbene le assicurasse di sentirsi molto meglio.

«Non pensate che i contrabbandieri possano avergli fatto del male, non è vero?» si allarmò lei.

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