Armi di distruzione matematica by Cathy O'Neil

Armi di distruzione matematica by Cathy O'Neil

autore:Cathy O'Neil
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 2017-10-27T16:00:00+00:00


* Le sanzioni previste dall’iniziativa “No Child Left Behind” (“Nessun bambino resti indietro”) includono l’offerta agli alunni delle scuole giudicate inadeguate di poterne frequentare un’altra, di livello migliore. Nei casi più gravi, la legge prevede addirittura che una scuola possa essere chiusa e sostituita da un istituto privato legalmente riconosciuto.

VIII.

DANNI COLLATERALI

Il problema del credito

Un tempo, in città, i direttori di banca erano persone fiere e sicure di sé. Erano loro che controllavano il denaro. Se a qualcuno serviva un’auto nuova o un mutuo, si metteva il vestito buono e si presentava negli uffici. In quanto membro della stessa comunità, il banchiere era probabilmente a conoscenza di svariate informazioni sul cliente.1 Sapeva se andava in chiesa oppure no. Sapeva di un fratello maggiore che aveva avuto problemi con la giustizia. Sapeva che cosa raccontava di lui il suo capo mentre giocava a golf con gli amici. Naturalmente conosceva la razza e il gruppo etnico di appartenenza e poi, sì, avrebbe anche dato un’occhiata alle cifre della domanda di finanziamento.

A livello conscio oppure no, i primi quattro fattori sarebbero andati a influenzare la decisione del banchiere. E ci sono buone probabilità che sarebbe stato più incline a fidarsi di persone appartenenti al suo stesso ambiente, cosa peraltro più che comprensibile. Ma questo significava che per milioni di americani lo status quo dell’era predigitale era altrettanto terribile quanto alcune delle armi di distruzione matematica che ho descritto fin qui. Le persone al di fuori di determinati contesti sociali, gli appartenenti alle minoranze e le donne venivano sistematicamente esclusi.2 Questi soggetti dovevano riuscire in qualche modo a mettere insieme un portafoglio finanziario d’effetto e poi mettersi alla ricerca di banchieri di larghe vedute.

Era un sistema davvero ingiusto. Poi arrivò un algoritmo, e le cose migliorarono. Un matematico di nome Earl Isaac e il suo amico ingegnere Bill Fair idearono un modello, che chiamarono FICO, per valutare il rischio che un soggetto non restituisse un prestito.3 Il punteggio FICO veniva calcolato in base a una formula che teneva conto solo della situazione economica del mutuatario, in particolare l’indebitamento e lo storico relativo al pagamento di conti e bollette. Il punteggio non prendeva in considerazione la razza. Lo strumento era ottimo per il settore bancario, perché calcolava il rischio in modo molto più esatto e, nel contempo, apriva le porte a milioni di nuovi clienti. I punteggi FICO, naturalmente, esistono ancora. Vengono utilizzati dalle agenzie di credito, incluse Experian, Transunion ed Equifax, ciascuna delle quali contribuisce con diverse fonti di informazione al modello FICO per poi elaborare un proprio punteggio interno. Questi punteggi hanno caratteristiche lodevoli che li differenziano dalle armi di distruzione matematica. Innanzitutto, hanno un ciclo di feedback chiaro. Le società finanziarie sono in grado di vedere quali sono i mutuatari che non pagano le rate e possono confrontare quei numeri con i loro punteggi. Se titolari di punteggi elevati sono inadempienti più di quanto i modelli non indurrebbero a pensare, FICO e le agenzie di credito possono correggerli per renderli più precisi. Questo significa fare un uso saggio della statistica.



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