Breve storia del futuro by Jacques Attali

Breve storia del futuro by Jacques Attali

autore:Jacques Attali [Attali, Jacques]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Business & Money, Economics, Economic Conditions, Politics & Social Sciences, Politics & Government, Elections & Political Process, General, Specific Topics, Globalization, Political Economy, Terrorism, Foreign Languages, Italian, Politics, Practical Politics, Political Science
Amazon: B01BU0DGUE
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2016-02-17T23:00:00+00:00


L’affanno tecnologico

Fino a oggi, l’espansione della nona forma è stata assicurata da due progressi tecnologici, che hanno permesso rispettivamente il continuo aumento delle capacità di immagazzinamento delle informazioni, per mezzo di microprocessori, e quello dell’energia, per mezzo di batterie. Intorno al 2030, questi due progressi raggiungeranno il loro limite massimo: la legge di Moore (raddoppio delle capacità dei microprocessori ogni diciotto mesi) avrà raggiunto il suo limite fisico. Allo stesso modo sarà raggiunta la capacità limite di immagazzinamento delle batterie al litio.

Anche in altri ambiti le innovazioni lineari sembrano rallentare: l’industria automobilistica è stagnante, così come quella degli elettrodomestici, il telefono cellulare e Internet non hanno quasi fatto progressi negli ultimi quindici anni, la genetica ristagna, i nuovi medicinali non sono dietro l’angolo, i progressi agricoli rallentano, le nuove energie si fanno attendere. Peraltro, vediamo un gran fiorire di falsi progressi: i personal computer

sono inutilmente potenti, le automobili troppo complesse. Un personal computer di oggi è dieci volte più potente e dieci volte più caro di quelli che oggi potrebbero soddisfare le necessità del consumatore.

Per rispondere ai bisogni energetici, di acqua e di materiali, di prodotti alimentari e di abbigliamento, di mezzi di trasporto e di comunicazione, per smaltire i rifiuti di una popolazione in fortissima crescita, bisognerà quindi risolvere dei problemi scientifici oggi ancora insolubili, per poi mettere a punto tecnologie e sistemi logistici industrialmente efficaci, finanziariamente praticabili e socialmente accettabili.

In particolare, sarà necessario portare a termine decisivi progressi nella miniaturizzazione di un grandissimo numero di processi, non più ammassando sempre maggiori quantità di energia e di informazioni in spazi sempre più piccoli, ma utilizzando l’infinitamente piccolo, vivente o meno, come una macchina.

Bisognerebbe, in particolare, riuscire a modificare le sementi agricole per fare in modo che consumino meno acqua, fertilizzanti ed energia, e organizzare lo stoccaggio dell’idrogeno gassoso in nanofibre, per fabbricare, in condizioni economiche ragionevoli, delle pile a idrogeno ad alta pressione, e poi motori ibridi in grado di produrre di continuo idrogeno per elettrolisi. È l’ambizione delle ondate tecnologiche alle porte,

“biotecnologie” e “nanotecnologie”. Ma la loro validità, praticabilità, sicurezza e accettabilità politica e sociale non saranno acquisite almeno fino al 2025.

Inoltre, per obbedire alle ingiunzioni dei mercati finanziari, i laboratori di ricerca delle imprese private faranno circolare sempre meno i risultati a cui perverranno, e si assumeranno sempre meno rischi. Più in generale, le imprese industriali saranno sempre meno inclini ad assumersi dei rischi e a investire

nell’industria, preferendo i vantaggi della speculazione finanziaria a quelli, più aleatori, della tecnica.

Infine, una penuria sembra essere fermamente insormontabile: quella del tempo.

L’unica vera penuria: il tempo

La produzione di oggetti commerciali richiederà sempre meno tempo; ne passeremo quindi sempre di meno a lavorare, a cucinare, a pulire, a mangiare. Al contrario, i prodotti messi sul mercato saranno sempre più cronofagi. Dapprima aumenterà il tempo per i trasporti, con la crescita delle dimensioni della città. Diventerà una specie di tempo-schiavo, in cui potremo continuare a consumare e a lavorare. D’altro canto,

trascorreremo sempre più tempo, durante il tragitto, a comunicare, integrare informazioni, guardare film, giocare, assistere a spettacoli.



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