Castel Gavone Storia del secolo XV by Anton Giulio Barrili

Castel Gavone  Storia del secolo XV by Anton Giulio Barrili

autore:Anton Giulio Barrili [Barrili, Anton Giulio]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2008-04-26T04:00:00+00:00


CAPITOLO VIII.

Dove si vede che non arriva sempre tardi chi arriva dopo.

Come si rimanesse Giacomo Pico e che torbidi pensieri gli girassero per la fantasia, lascio argomentare ai discreti lettori. Intanto seguitiamo madonna Nicolosina, che triste, assai triste, ma col cuore un tal po' sollevato, scende la scala dell'Alfiere.

Diffatti, quella partenza era una liberazione per lei, dopo la lunga oppressura di tutto ciò che aveva dovuto udire e rispondere. Certo è gran dolore il perdere un amico; ma questo dolore non è poi senza conforti; dirò di più, è il solo che n'abbia uno sollecito, vo' dire il conforto di avere finalmente conosciuto a parte a parte l'anima della persona in cui s'era riposta ogni fede. Strana consolazione, cotesta, di avere a conoscere pienamente il nostro simile, solo in quel giorno che non possiamo più durarla nell'usata dimestichezza con lui!

Posta in chiaro questa bisogna, niente premeva di più a madonna Nicolosina che di sapere che cosa ne pensasse Gilda, quella sua povera ancella, da cui pochi giorni addietro aveva udita la confessione di un amore profondo per Giacomo. Dico che avrebbe desiderato sapere; ma senza imbattersi così presto nella Gilda, a cui lì per lì non avrebbe saputo che dire. La forza di mandarla via a mezzo del suo colloquio col Bardineto, l'aveva avuta. Il suo diritto e la necessità di finirla in una volta con lui, volevano pure così. Ma ora, a cose fatte, la pietà ripigliava il suo posto nel cuore di Nicolosina, e non le bastava l'animo di raccontare a quella povera ragazza i particolari di un dialogo, che doveva tornarle sommamente spiacevole.

Il lettore sa che la Gilda, rispetto a ciò, non aveva più niente di nuovo a conoscere. Ma la sua giovine padrona, che non l'aveva veduta nel suo nascondiglio, poteva temere d'abbattersi in lei, prima di essersi consigliata maturamente tra sè, intorno a quello che dovesse raccontarle, o lasciarle indovinare, de' suoi discorsi col Pico. Epperciò, fatte le prime scale, invece di ritirarsi nelle sue stanze, ove forse poteva essere tornata l'ancella, tirò innanzi verso la gran sala, dove sperava di trovare suo padre e di avere in altre cure un momento di tregua allo spirito.

Il marchese Galeotto non era colà, dove la sua bella figliuola era andata a cercarlo. Uscito fuori della postierla a tramontana del castello, ordinava laggiù, al coperto da ogni vigilanza nemica, gli uomini che aveva scelti a compagni nella impresa su Noli. Questo diceva a madonna Nicolosina un donzello, da lei incontrato in quel mentre sull'uscio.

Ed ella fu allora per tornarsene indietro. Ma appunto allora, sul pianerottolo per cui doveva passare la fanciulla, compariva un giovinotto, non mai veduto prima al Finaro.

Vestiva nobilmente, quantunque più da soldato che da uomo di corte. Ma in que' tempi mal sicuri, chi non era, per necessità, o per elezione, soldato? Egli poi doveva venire da lungi, e la polvere, ond'era tuttavia coperto il suo mantello di scarlatto grigio, lo diceva da pochi istanti sceso d'arcione. Giovanissimo, biondo i capegli e bianco la carnagione,



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.