Cavie by Liliana Marchesi

Cavie by Liliana Marchesi

autore:Liliana Marchesi [Liliana Marchesi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La Corte Editore
pubblicato: 2019-11-23T23:00:00+00:00


8

CORA

Mi guardo intorno.

Percepisco una calma apparente che mi fa temere il peggio.

Sento che potrebbe succedere qualcosa da un momento all’altro, ma non oso immaginare cosa.

Inizio a camminare per attraversare questa nuova trappola.

Devo raggiungere il portellone che spero di trovare dall’altro lato e scoprire a quale corridoio mi darà accesso. E se troverò un nuovo bunker.

Il rumore dei miei passi riecheggia in maniera sinistra nel luogo in cui mi trovo. Di tanto in tanto mi volto, assalita dalla sensazione di essere seguita, osservata, ma non c’è nessun altro oltre a me.

Quando raggiungo quella che secondo un calcolo approssimativo dovrebbe essere la parte centrale di questo luogo, la zona illuminata si fa più ampia e riesco a scorgere delle strutture ai lati del sentiero che sto seguendo.

Sembrano gli scheletri di edifici lunghissimi mai terminati. Una sorta di griglie di cemento.

All’improvviso con la coda dell’occhio capto un movimento rapido nella semioscurità.

Cerco di convincermi che è frutto della mia immaginazione. Un’allucinazione sfocata provocata dalla stanchezza.

Poi, odo il raccapricciante tintinnio di una catena e mi blocco. Ascolto con più attenzione e sento un ringhio animalesco accompagnato da passi striscianti. Molti passi striscianti.

Il cuore mi risale lo sterno, seguito dallo stomaco che sgomita per accaparrarsi il primo posto in gola. Brividi di paura mi pizzicano le braccia, le spalle, le guance.

I piedi fremono per correre e “scappare” è la sola parola che abita la mia mente, ma io sono ancora ferma come se l’immobilità fosse un mantello in grado di rendermi invisibile.

Quando mi rendo conto che il tintinnio si sta avvicinando, prendo un respiro profondo, e faccio la sola cosa possibile: corro! Più veloce che posso!

Corro come se la terra si stesse sgretolando sotto i miei piedi. Come se un fiume di lava stesse per investirmi con la sua ribollente rabbia. Corro, corro, corro!

Urla provenienti da ogni direzione si lanciano al mio inseguimento e luci accecanti mi colpiscono in faccia con il loro fascio, ma io non demordo. Anche se non vedo dove sto andando, preferisco rischiare di scontrarmi con il duro metallo del portellone piuttosto che arrendermi ai miei inseguitori.

«Prendetela!» grida qualcuno alle mie spalle.

E quest’ordine gracchiato alla folla che ho alle costole mi spinge a correre ancora più veloce.

Ma questo non basta.

Perché un altro gruppo mi blocca la strada.

Sono in un vicolo cieco.

E alla fine mi prendono.



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