Ciclo dell'Anno Mille 1: Il Segno del Drago by Mariangela Cerrino

Ciclo dell'Anno Mille 1: Il Segno del Drago by Mariangela Cerrino

autore:Mariangela Cerrino [Cerrino, Mariangela]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General, Historical
ISBN: 9788865303382
Google: 3kBYAwAAQBAJ
editore: Delos Books srl, Milano
pubblicato: 2012-10-19T08:29:52+00:00


XII

Era il terzo giorno quando gli uomini di Colin, guidati da Bert La Salle, si presentarono al ricovero poco prima che facesse notte, stanchi e soffe-renti per il freddo.

Colin ascoltò il racconto di Bert: avevano portato Odo di Chambéry e i suoi soldati a Bramans, affidandoli a Meritrieux, ed erano subito tornati indietro, accompagnati dalle minacce di Odo e dalla promessa della punizione divina. Alla fine, quando Bert tacque, Colin si rese conto di non avere argomenti per tranquillizzare lui e i suoi uomini. Non poteva assicurare loro la fine dei pericoli né allontanare lo spettro del rogo, un destino che poteva toccare a tutti, magari addirittura il giorno seguente. Così gli uomini accolsero di buon grado un posto accanto al camino, le coperte e il cibo caldo, ma non riuscirono a vincere la loro inquietudine, che nulla aveva a che fare con la stanchezza. Altre volte erano stati esausti e affamati: Colin li conosceva bene. Ciò che tentavano di nascondere in quel momento era un’altra cosa e si chiamava paura.

Non era ancora giorno quando Munir s’intrufolò nel ricovero, precedendo Amboise. Colin, immediatamente sveglio, li raggiunse presso il camino, dove Illait aveva appena aggiunto un altro ceppo. Munir e altri due monaci avevano provviste e cinghie per arrotolare coperte e mantelli, in modo da portarli sulla schiena.

«Che cosa succede?» chiese Colin.

«Un gruppo di uomini sta salendo da Susa», rispose Amboise, teso e cu-po. «La gente del borgo ha visto le torce ed è venuta ad avvertirci. Sono pronti a difenderci, ma, facendolo, si metterebbero contro tutti e nemmeno Gezone potrebbe sostenerli, perché neanche lui può aiutare apertamente Illait. Dobbiamo andare via subito, prima che questo succeda.»

«Vado a svegliare Adelaisa», disse Colin e, passando per andare alle celle, strattonò Bert. «Andiamo via subito. Chiama gli altri», gli ordinò.

L’uomo si mosse, pronto. Munir, abile e veloce, stava dividendo le provviste e le avvolgeva nelle coperte, stringendo poi il tutto nelle cinghie, mentre gli uomini, mugugnando sottovoce, cominciavano a comprendere che cosa li attendeva.

«Dividiamoci», propose Illait. «E facciamo in modo che si sappia. Se-guiranno me.»

«No! Noi abbiamo bisogno del tuo aiuto, e tu del nostro. Arriveremo al fondo di questa valle insieme», ribatté Amboise, ponendogli con forza tra le braccia il rotolo delle provviste. «E non voglio più sentirne parlare!»

aggiunse, duro. Poi si girò verso Colin che stava tornando, seguito da Adelaisa.

La giovane aveva nuovamente chiuso i capelli nello stretto cappuccio scuro. Prese il suo rotolo senza fiatare, ma accettò l’aiuto di Colin per si-stemarlo sulle spalle.

«Munir ci guiderà. Conosce ogni anfratto da qui al fondovalle», annunciò Amboise, non appena tutti furono pronti.

«State a non più di un braccio di distanza l’uno dall’altro e non fiatate», aggiunse Colin, e uscirono.

Munir li guidò per un tratto in salita che girava attorno al complesso abbaziale e si allontanava dal sentiero verso Susa; poi s’inabissarono in un bosco di roveri e di castagni, in cui era quasi ancora notte fonda.

A mano a mano che scendevano, la neve si faceva pesante. L’alba si levò grigia, nebbiosa, accompagnata dal respiro dei lupi di cui stavano incro-ciando le piste.



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