Città del fuoco celeste by Cassandra Clare

Città del fuoco celeste by Cassandra Clare

autore:Cassandra Clare [Clare, Cassandra]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General
ISBN: 9788852052842
Google: bJ7zAwAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2014-07-07T16:00:00+00:00


parte seconda

UN MONDO

ROVESCIATO

«E tutta la terra sarà zolfo, sale, arsura, non verrà seminata e non germoglierà, né vi crescerà erba alcuna.»

(Deuteronomio 29:23)

capitolo 14

IL SONNO DELL A R AGIONE

Clary si trovava su un prato ombroso, digradante sul pendio ondulato di una collina. Il cielo sopra di lei era di un azzurro intenso, punteggiato qua e là da nuvole bianche. Ai suoi piedi un vialetto di ghiaia si snodava verso il portone di una grande casa di campagna costruita in pietra dorata.

Rovesciò indietro la testa e alzò lo sguardo al cielo. La casa era bella: le pietre, color burro alla luce del sole primaverile, erano ricoperte di graticci su cui si arrampicavano rose rosse, oro e arancione. Sulla facciata si aprivano dei balconi in ferro battuto bombato e due grandi porte ad arco in legno color bronzo, sulla cui superficie era inciso un delicato disegno di ali. Ali per i Fairchild, disse una sommessa voce rassicurante in fondo alla sua mente. Questa è la casa di campagna dei Fairchild. È qui da quattro secoli e vi rimarrà per altri quattro.

— Clary! — Sua madre apparve a uno dei balconi con indosso un elegante abito color champagne; portava i capelli rossi sciolti ed era giovane e bella. Rune nere le ricoprivano le braccia nude. — Che ne pensi? Non è magnifico?

Clary seguì il suo sguardo verso il punto in cui il prato diventava pianeggiante. Alla fine di un corridoio che correva tra file di panche di legno era collocato un arco di rose. Il corridoio era cosparso di fiori bianchi: i fiori bianchi che crescevano solo a Idris. L’aria era impregnata del loro profumo mielato.

Guardò di nuovo la madre, che non era più sola sul balcone. Dietro di lei c’era Luke, e la teneva per la vita. Aveva dei pantaloni da cerimonia e le maniche della camicia arrotolate, come se si stesse vestendo per una festa. Anche le sue braccia erano un intrico di rune: rune di Buona sorte, d’Intuito, di Forza, d’Amore. — Sei pronta? — gridò a Clary.

— Pronta per cosa? — fece lei, ma non sembrarono sentirla. Sorridendo, scomparvero di nuovo nella casa. Clary fece qualche passo lungo il vialetto.

— Clary!

Si girò. Lui le veniva incontro attraverso il prato – snello, i capelli di un bianco brillante che risplendevano alla luce del sole, in un vestito nero da cerimonia con il colletto e i polsi ornati da rune dorate. Aveva una guancia sporca e sorrideva, tenendo una mano sollevata per ripararsi dal sole abbagliante.

Sebastian.

Era completamente identico e al tempo stesso completamente diverso: era senz’altro lui, eppure l’aspetto e la conformazione dei suoi lineamenti sembravano mutati, le ossa meno spigolose, la pelle scurita dal sole piuttosto che pallida, e gli occhi…

Gli occhi brillavano, verdi come erba primaverile.

Ha sempre avuto gli occhi verdi, disse la voce nella sua testa. Spesso la gente si meraviglia di quanto vi assomigliate, lui, vostra madre e tu. Si chiama Jonathan ed è tuo fratello; ti ha sempre protetta.

— Clary — ripeté lui — non crederai…

— Jonathan!



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