Come eravamo by Marco Peresani;

Come eravamo by Marco Peresani;

autore:Marco, Peresani; [Peresani, Marco ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: La cultura scientifica, Farsi un'idea
ISBN: 9788815363428
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2020-08-15T00:00:00+00:00


Pattuglie in movimento

Con l’arrivo degli Aurignaziani i cambiamenti sono netti. Sono soprattutto le rocce scheggiate a raccontarlo. Rispetto ai Neandertal, i nuovi arrivati si dimostrano più esigenti nei confronti della loro qualità nella scheggiatura, tanto da cercarne le zone di approvvigionamento con certosina precisione. Essi disdegnano le materie prime locali e rivolgono parte dei loro sforzi a far circolare selci e diaspri di indubbia qualità. Tale tendenza nell’organizzazione la si nota soprattutto in quelle regioni dove la selce e i diaspri scarseggiano, a fronte di una larga disponibilità di rocce locali ma di minore attitudine alla produzione di utensili più raffinati. Il caso della Liguria occidentale è emblematico: lo sfruttamento nel Paleolitico medio di materie prime locali come quarziti, quarzi grossolani e microquarzareniti, calcari dolomitici e dolomie grigie e quarzo bianco contrasta con quanto rilevato dalle industrie aurignaziane (es. a Riparo Bombrini) dove, accanto all’impiego delle medesime litologie, compaiono selci, rioliti e quarziti della Provenza occidentale e selci della Provenza orientale, oltre che selci e diaspri della Liguria orientale e dell’Emilia, introdotte negli abitati sotto forma di strumenti finiti. In altre regioni, dove le selci sono largamente disponibili, emerge chiaramente come Homo sapiens preferisse determinate litologie e le ricercasse con sistematicità.

Anche le composizioni degli insiemi litici possono fornire informazioni sulle attività economiche e sul modo di abitare un territorio. Armature litiche e utensili sfruttati sul posto possono essere stati introdotti a diversi stadi di preparazione, in funzione del tipo di accampamento. Questa e altri tipi di evidenze archeologiche testimoniano della diversa attitudine dei cacciatori-raccoglitori aurignaziani nell’organizzare i loro accampamenti nel territorio di pertinenza. Tale attitudine caratterizzerà l’intero Paleolitico superiore, durante il quale Homo sapiens darà dimostrazione della capacità di adattamento ai cambiamenti climatici ed ecologici responsabili di marcate riduzioni della biodiversità. Il modo di strutturare la vita dei gruppi con spostamenti ciclici all’interno di un territorio controllato, mediante la collocazione di campi principali e di bivacchi specializzati in varie attività venatorie, pesca o altro, appare con chiarezza nel record archeologico.

L’intero sistema organizzativo aurignaziano risulta confrontabile con quanto si registrerà nel resto del Paleolitico superiore, le cui implicazioni sociali rimangono ancora da comprendere appieno. Una finestra sull’organizzazione del lavoro e sui ruoli di genere potrà essere aperta nel prossimo futuro dalle analisi del rapporto degli isotopi dello stronzio (87Sr/86Sr) contenuti nella dentatura umana decidua. La quantità degli isotopi di questo elemento, acquisiti dall’organismo vivente mediante l’alimentazione, è un’espressione della composizione del substrato geologico e una conseguenza del tipo di mobilità. Trattandosi di denti decidui, emerge che la mobilità ad alto raggio dall’accampamento poteva coinvolgere la componente femminile e giovane di un gruppo umano oppure l’intero gruppo. Le implicazioni in termini di bilanci energetici sono estremamente interessanti e, speriamo, possano contribuire allo studio di queste popolazioni.



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