Il vino nel mondo antico. Archeologia e cultura di una bevanda speciale (2014) by Stefano de' Siena

Il vino nel mondo antico. Archeologia e cultura di una bevanda speciale (2014) by Stefano de' Siena

autore:Stefano de' Siena [de' Siena, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mucchi Editore
pubblicato: 2016-01-31T23:00:00+00:00


5.15

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5.17

È abbastanza naturale che l’accoppiata vino-Dioniso, oltre a estrinsecarsi nel consumo della bevanda mistica in occasione delle feste comunitarie, trovasse un suo spazio privilegiato nella libagione conviviale. Il simposio rappresenta, al contempo, la felice e consolidata acquisizione culturale e il terreno della trascendenza, della trasgressione e dell’evasione, seppure limitate entro precisi termini, non solo temporali58. Il suo contributo al perpetuarsi e al progredire dell’ordine sociale, con tutti i significati enoici e dionisiaci, è decisivo in questo senso. Secondo l’atavica sensibilità che vede nella temporanea sospensione delle regole civili la garanzia del loro proseguimento, esso diviene il luogo della satira politica, della creatività letteraria, del culto della memoria e dell’approccio filosofico, ma anche ridondante metafora della felicità, come attestato dalla lirica elegiaca arcaica, a cui Dioniso, protettore delle rituali riunioni incentrate sul consumo di vino, sovrintende divinamente.

Nelle tradizioni più consolidate del mito greco Dioniso è figlio di Zeus e di Semele59. Esistono però anche versioni che accreditano altre genitrici, come Persefone, Dione o Lete. La genealogia più accettata resta comunque quella della figlia del fondatore di Tebe, il re Cadmo, appunto Semele, la sacerdotessa della luna. Il fatto di avere una madre non divina è una caratteristica di unicità assoluta: nessun’altra divinità olimpica è figlia di una mortale. Noto è poi il racconto delle modalità della sua venuta alla luce, quasi una sorta di doppio parto60. Il piccolo Dioniso viene prelevato una prima volta dal grembo materno dopo sei mesi di gravidanza, quando Giove lo salva in extremis dallo stesso destino mortale di Semele, che morirà folgorata, per poi nascere definitivamente dalla coscia di Zeus ove, con l’aiuto di Ermes, era stato cucito per ultimare la gestazione61. Si tratta di un episodio particolarmente significativo, in cui risiedono le avite radici del concetto di Dioniso come dio della rinascita. In seguito il piccolo venne nutrito dalle ninfe, dai satiri e dal saggio Sileno sul monte Nysa e, una volta adulto, inventò il vino e lo diffuse, assieme al suo culto. Dapprima in Frigia, Tracia, Beozia e Attica, poi lentamente in tutto l’ecumene civilizzato, trascurando con cognizione di causa e una certa insofferenza i popoli che preferivano la birra. Il suo lungo viaggio lo portò ad arrivare fino in India, come riporta Ovidio, riprendendo Euripide che ne aveva accennato già nel V sec. a.C.62, e rinverdendo il mito del suo carro giramondo trainato da tigri: “E tu che ancora sei fanciullo, o Bacco, quanto già fosti grande allorchè l’India tutta tremò alla vista dei tuoi tirsi!”63. Una vicenda tramandata ancora nel V sec. d.C. dal tardo autore epico Nonno di Panopoli64.



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