Come funzionano i servizi segreti by Aldo Giannuli

autore:Aldo Giannuli [Giannuli, Aldo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2013-07-10T22:00:00+00:00

I nuovi terreni di scontro: guerra economica, terrorismo, pirateria

1. Che cosa è la guerra economica

Forme di guerra economica sono sempre state praticate, e spesso essa ha preceduto e motivato quella militare, come fu per le guerre commerciali anglo-tedesche che precedettero il primo conflitto mondiale. Ricordiamo anche le guerre doganali come quella fra Italia e Francia nel 1888 o, più di recente, quella fra USA e UE sui prodotti tecnologici o quella in corso fra Messico e USA per le violazioni degli accordi NAFTA. O ancora la guerra economica per eccellenza: quella monetaria.

Ma, sino alla metà del Novecento, la guerra economica è rimasta un fenomeno ben distinto da quella politico-militare. Infatti, la parola «guerra», nel suo significato più proprio, restava legata alla dimensione di combattimento militare, mentre l’espressione « guerra economica » aveva piuttosto la caratteristica di una analogia o di una metafora. Il « combattimento » avveniva infatti attraverso manovre puramente economiche o diplomatiche.

In tempo di guerra essa fu praticata come azione ausiliaria rispetto alla manovra strategica principale - che restava di carattere militare - e, in genere, come strumento per fiaccare le resistenze avversarie. Ad esempio, la falsificazione di moneta per destabilizzare ¡’avversario fu tentata (anche se con poca fortuna) sia da Napoleone che da Hitler e il sabotaggio economico fu usato sia nella Prima che nella Seconda guerra mondiale. Ancora una volta, la Guerra fredda e la « rivoluzione dell’intelligence » hanno prodotto un radicale mutamento polemologico, trasformando questo strumento in qualcosa di ben più aggressivo del passato.

Classicamente, la guerra economica è stata condotta in forme aperte e incruente, con campagne stampa, azione diplomatica, manovre finanziarie e sul cambio monetario, controllo delle reti distributive, guerre tariffarie e doganali, misure protezionistiche mirate, pratiche di dumping, boicottaggio, embargo. O anche con forme coperte, ma pur sempre incruente, come il boicottaggio coperto, gli accordi internazionali discriminatori, la disinformazione sia verso l’avversario che verso terzi, il dumping dissimulato, il contrabbando, lo spionaggio industriale e finanziario. E, più recentemente, si sono aggiunte la clonazione e falsificazione di merci, la violazione di brevetti, le manovre finanziarie e di borsa coperte (e magari alimentate da scandali finanziari), il finanziamento di scioperi e agitazioni sindacali, l’eterodire-zione di flussi migrativi clandestini.

Sin qui, siamo al semplice sviluppo delle forme classiche di guerra economica, ma, negli ultimi venti anni, sono andate profilandosi altre forme cruente come gli attentati a impianti industriali e reti di trasporti e telecomunicazioni, la guerra batteriologica con finalità economiche (ad esempio, contro il patrimonio zootecnico), i rapimenti mirati, la pirateria marittima, aerea o informatica, il bombardamento informatico. Si noti come alcune di esse coincidano con azioni di guerra cyber, elettromagnetica, terroristica, batteriologica che abbiamo già incontrato nel capitolo precedente.

Come si vede, l’integrazione delle diverse forme di azione e il loro crescente grado di aggressività esce dal quadro delle guerre economiche condotte in periodo di pace, cui facevamo riferimento prima. Forse, più che di guerra economica, sarebbe meglio parlare di un «aspetto economico» della guerra globale, di cui diremo nel prossimo capitolo.

2. Dalla guerra politica alla

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