Darkover e l'impero by M. Zimmer Bradley

Darkover e l'impero by M. Zimmer Bradley

autore:M. Zimmer Bradley
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Fantasy, General, Fiction
ISBN: 9788842907589
editore: Nord
pubblicato: 1994-11-14T23:00:00+00:00


Il giorno seguente iniziò male. La compassione negli sguardi dei servitori innervosiva Marius, che rifiutò la colazione. Andres era anche peggio; aveva l'espressione di chi stesse per andare ad un funerale. Quando venne il momento di andare, Marius ne fu quasi contento. Indossò il suo mantello più elegante e un paio di stivali di camoscio nuovo e attraversò con Andres i corridoi del castello. Giunto vicino alla caserma, udì il clangore delle spade e le voci roche degli istruttori che gridavano gli ordini. I Cadetti cominciano oggi l'addestramento. Anch'io dovrei essere con loro. Strinse i denti e compose il viso a un'espressione neutra. Nessuno deve capire cosa provo, nemmeno Andres. Non sarò l'oggetto dello scherno o della compassione di nessuno.

Quando arrivarono alla piazza che segnava il confine della Città Vecchia, si voltò e disse: «Puoi lasciarmi, ora, Andres. Sono già stato prima nella Zona e conosco la strada per il Quartier Generale» e indicò l'enorme edificio al cui confronto Castel Comyn e anche le mastodontiche strutture dello spazioporto parevano nanetti. «Lo chiamano grattacielo, vero?» aggiunse, pronunciando quella parola con deliberata scioltezza.

«Non fare il furbo con me, Marius» borbottò Andres. «Ti accompagno dritto fino ai cancelli dello spazioporto. Là i terrestri avranno mandato qualcuno che si prenderà cura di te.»

«Non sono precisamente un lattante» ribatté Marius furioso, mentre svoltavano in una strada fiancheggiata da bar, ristoranti e negozi di souve-nir. «Basta che tu mi dica a chi devo presentarmi al Q.G. e io lo troverò.»

«Sentì un po'» disse Andres a voce un tantino troppo alta, «per le leggi di Darkover puoi anche essere quasi maggiorenne, ma per quelle terrestri sei ancora un ragazzino. E sarai ben contento di avere una guida, perché il Quartier Generale è come un gigantesco formicaio e la burocrazia terrestre è anche peggio.»

II cancelli della Zona terrestre comparvero davanti a loro. Andres si fermò di botto e fissò l'edificio risplendente di luci che si innalzava davanti a loro come una piccola montagna. Anche Marius sollevò lo sguardo e involontariamente, in un improvviso desiderio di sentirsi vicino ad Andres, sentì la nota risonanza del rapporto telepatico... Non avrei mai pensato di portare qui il figlio di Kennard. In quel pensiero c'era un'amarezza pari al-la sua. Andres si schiarì la gola e Marius sentì il contatto dissolversi. «Io ti lascio qui, ragazzo... Buona fortuna. Ci vediamo stasera.» Si voltò, ma Marius riuscì a scorgere ugualmente gli occhi bagnati di lacrime.

Una volta solo, Marius si incamminò sentendosi un po' più che spaventato. Imitando consciamente Kennard, raddrizzò le spalle, sollevò la testa e camminò con andatura orgogliosa. Le massicce guardie con la divisa di pelle nera si scostarono al suo passaggio e lui represse una smorfia alla vista dei fulminatori che avevano al fianco.

Un uomo magro, con un abito argenteo e luccicante, gli venne incontro.

«Sei Marius Alton?» domandò con voce nasale.

Stupido terrano, pensò tra sé e rispose: «Sono Marius Montray Lanart.»

Quasi non sentì l'uomo che si presentava come Claude Sorrel, funzionario delle "Pubbliche Relazioni" incaricato di scortarlo attraverso il Q.G. Era



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