Die for me: Sei pronta a dare la vita per amore? by Amy Plum

autore:Amy Plum
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
Tags: Juvenile Fiction, Fantasy & Magic
ISBN: 9788851126193
editore: De Agostini
pubblicato: 2014-10-12T22:00:00+00:00

Ventuno

Fu solo quando i paramedici rinchiusero il cadavere di Charles in un sacco di plastica che crollai. Sotto i miei occhi, il sacco si duplicò e - in un istante - furono i miei genitori a esservi rinchiusi dentro e io ero tornata indietro di un anno, all’obitorio di New York.

Non avevano voluto farmi vedere papà… Ma io avevo insistito per salutare almeno mia madre, che era stata ritenuta più presentabile. E ora mi sembrava di essere tornata in quella stanza, a fissare lo smalto color corallo sulle unghie dei piedi della mamma. Georgia era accanto a me e piangeva mentre io mi strappavo ciocche di capelli e le intrecciavo con quelli di mia madre. Sapevo che sarebbe stata cremata e volevo che una parte di me la accompagnasse. Il ricordo sfumò, ma io rimasi lì, in quella stanza d’un bianco accecante, riluttante a lasciare mia madre da sola…

«Kate. Kate?» Mani forti mi costrinsero a voltarmi e mi ritrovai il volto di Vincent a pochi centimetri dal mio. «Stai bene?»

Annuii, frastornata.

«Perché non vai con l’ambulanza mentre io ritorno con lo scooter? Ci vediamo a casa.»

Annuii di nuovo e cercai di ricompormi mentre mi infilavo nell’abitacolo tra l’autista e Charlotte.

Quando arrivammo a casa di Jean-Baptiste, Jeanne ci venne incontro sul portone. Abbracciò Charlotte e la condusse di sopra, nella sua stanza, con una dimestichezza che lasciava intendere quanto fosse abituata a scene del genere. Dalle vetrate che affacciavano sull’esterno vidi Jean-Baptiste porgere un rotolo di banconote all’autista dell’ambulanza, mentre Jules portava dentro la pesante sacca con il cadavere e la posava con gentilezza a terra. In quanto a me, riuscii a trascinarmi fino alla stanza di Vincent, dove mi gettai a faccia in giù sul letto e iniziai a singhiozzare.

Sapevo che non stavo piangendo per la morte di Charles. Quella era stata solo la miccia che aveva innescato ciò che avevo sepolto dentro… l’episodio che mi aveva catapultato indietro nel tempo. E ora mi sentivo di nuovo sull’orlo dell’abisso da cui ero riuscita a riemergere a fatica solo pochi mesi prima. La tentazione di sporgermi nel baratro, anche solo di un centimetro, e di ripiombare in quell’oscurità confortante era fortissima. Sarebbe stato bello perdermi in quel vuoto, lasciare che la mia mente vagasse lontana dal corpo…

Qualcuno si sedette sul letto, ma tenni il viso sepolto nel cuscino. Poi sentii la calda voce di Vincent sopra di me.

«Va tutto bene, Kate. So che è dura assistere a una cosa del genere e avrei voluto risparmiartelo. Ma ricordati che Charles non è morto veramente, e l’ha fatto per una ragione. Ha salvato la vita a quel bambino sacrificando la sua… temporaneamente.»

Le sue parole arrivavano al mio cervello, ma non riuscivo a elaborarle. Il guaio era che, in base alla mia esperienza, non avevano alcun senso. Proprio non ce la facevo a restare indifferente all’idea che qualcuno che conoscevo fosse stato dilaniato dalle pale di un’elica… anche se la sua morte era solo “temporanea”. «Charles…» iniziai a dire.

«Stanno tutti bene. Il corpo di Charles è nella sua stanza in questo momento e fra qualche giorno sarà di nuovo in perfetta forma.

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