Due iniziali soltanto by Anna K. Green

Due iniziali soltanto by Anna K. Green

autore:Anna K. Green [Green, Anna K.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: giallo
pubblicato: 1910-12-31T23:00:00+00:00


13.

Quel giorno Sweetwater lavorò distrattamente, e male, alla bottega. Si sentiva deluso e sconfitto; e se fosse stato più facile a scoraggiarsi, forse avrebbe finito col rinunciare a quella così difficile impresa che s'era spontaneamente assunta.

A sollevargli lo spirito, però, giunse a un certo punto un'idea: un'idea che gli parve dovesse avere il suo effetto. Si trattava di spezzare, diciamo, quella corazza di insensibilità che pareva rendere Brotherson invulnerabile, in modo che egli finisse col lasciarsi andare a qualche atto o a qualche parola che fossero una implicita confessione della sua colpa. Ed infatti, che egli fosse proprio colpevole, Sweetwater dubitava meno che mai.

Uscito dalla bottega, l'investigatore andò ad un vicino posto telefonico, dopo essersi assicurato ben bene che il suo avversario non fosse nelle vicinanze, e di là telefonò a lungo a Gryce, che per fortuna trovò in casa. Con lui si mise rapidamente d'accordo, sicché poté ritornare nella sua tetra camera piuttosto soddisfatto. Si trattava di mostrare a Brotherson le lettere a lui scritte da Edith e poi trovate dal padre; e a far questo doveva essere una ragazza francese che già aveva reso non pochi servigi alla polizia in grazia sia della sua intelligenza, sia del suo aspetto ingenuo.

Ciò doveva avvenire nel pomeriggio del giorno seguente, sabato, quando cioè con molta probabilità Brotherson sarebbe rimasto in casa a lavorare alla sua invenzione. Sweetwater non sapeva a quale ora precisamente la ragazza sarebbe andata dal suo inquietante vicino; ma sin dalle due del pomeriggio del sabato egli, per così dire, non staccò l'orecchio dal foro che aveva praticato nella parete. Udì ad un certo punto Brotherson muoversi nella camera, e fu contento di non essersi sbagliato nell'immaginare che sarebbe rimasto a casa. Una volta tentò anche di guardare attraverso il foro; ma ora la vista gli era impedita dai libri, che egli stesso aveva spostato due sere prima. Di questo non si era ricordato.

Non fu se non dopo le quattro che finalmente udì sul pianerottolo il passo di due persone: quello lieve di una donna, si sarebbe detto, ed un altro più pesante, quasi timido. Chi potesse essere l'uomo che accompagnava la francese non avrebbe saputo dire; ma probabilmente il colloquio che stava per avvenire gliel'avrebbe rivelato.

Sentì picchiare alla porta del vicino; poi il solito "Avanti!" di Brotherson.

- Buon giorno, signore - disse la voce dolce della ragazza, che parlava con un inconfondibile accento francese. - Scusate se vi disturbo, monsieur, ma ho qualche cosa di molto importante da dirvi.

- Che c'è? - domandò brusco Brotherson, il quale evidentemente era stato disturbato nel suo lavoro.

- Vedrete. - E la francese si avanzò. - Pierre, chiudi la porta! Non vedi che c'è corrente d'aria? Monsieur, questo è mio fratello, Pierre. Io mi chiamo Cecile, Cecile Ledru: sono francese, ma capisco bene l'inglese. Lui no, non ne capisce una parola. M'accompagna per... come si dice? Per l'occhio del mondo, insomma, che non sta bene una ragazza vada da sola nella camera di un signore. Ma lui non sa di che si tratta.



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