Elefantea a sorpresa by Joe R. Lansdale

Elefantea a sorpresa by Joe R. Lansdale

autore:Joe R. Lansdale [Lansdale, Joe R.]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


24.

Quando ebbe finito di raccontarci e di scrivere la sua storia, Nikki era sfiancata e dovette prendere la sua medicina. Se ne occupò l’infermiera, mentre noi ci spostammo nell’ufficio di Hanson. Manny si sedette dietro la scrivania del capo. Come sempre, non potei fare a meno di notare quanto fosse bella. Perfino la cicatrice su una guancia la rendeva unica, come una modella che avesse partecipato a uno scontro all’arma bianca.

– Allora, – disse, – ci credete, alla sua storia?

– Mi sembra plausibile, – risposi.

– Già. È troppo bizzarra per essere inventata, e non si è mai contraddetta mentre la riferiva. Io le credo. Insomma, cavolo, su alcuni punti potrebbe aver protetto sé stessa, e magari è probabile che abbia aiutato Pretty Boy a rubare qualche macchina, ma può anche darsi che sia la deformazione professionale a farmelo pensare. Se fai il mio mestiere finisci per dimenticarti che ci sono anche persone oneste, in giro. Che non tutti cercano di imbrogliarti, o mentono. Se non sono Presidenti, o membri del Congresso.

– Tutti mentono, – disse Leonard. – Non fanno altro.

– Ma non tutti hanno un omicidio sul quale mentire, – ribattei. – Io le credo.

– A quanto pare si fida molto di voi due, – disse Manny.

– Può darsi che voglia usarci, – replicò Leonard.

– Lo pensi sul serio? – chiesi. – Cavolo, sei stato tu a prenderla e caricarla in macchina, sotto il diluvio.

– No, in realtà credo che dica la verità. Almeno in linea di massima. Come ha detto Manny, secondo me non solo sapeva cosa facesse Pretty Boy per vivere, ma è probabile che gli abbia dato anche una mano.

– A questo punto, – disse Manny, – non ha importanza. Quello che conta è beccare il pesce grosso, perciò dobbiamo prenderci cura di lei e assicurarci che arrivi a testimoniare. Vi dispiace rimanere qui per un po’? Voglio vedere se mi riesce di verificare alcune delle cose che ci ha detto, e di fare qualche controllo. Può darsi che preferisca avervi qui se dovessi aver bisogno di riparlarle, e sono sicura che accadrà.

– Siamo al tuo servizio, – rispose Leonard, – sempre che tu abbia qualcosa da mangiare.

– Andate al distributore. Ci sono delle merendine e del caffè, niente di speciale.

– Abbiamo già goduto dell’ospitalità della centrale, – dissi. – Quindi sappiamo quello che ci aspetta. Patatine e caffè scadente.

– Se vi sentite stanchi, usate pure una delle celle per stendervi un po’. Non c’è il pienone, e con tutta la pioggia che sta venendo giú dubito che arriveranno nuovi clienti. Perfino i piú stronzi preferiscono restare chiusi in casa, con un tempo del genere.

Io e Leonard andammo al distributore e ci versammo del caffè cosí acido e stantio che avremmo potuto usarlo per aprire un buco in una cassaforte. Non c’erano patatine, ma qualche confezione di cracker al burro di arachidi che doveva essere lí da secoli. Ci sedemmo al tavolo della saletta, sorseggiammo quel pessimo caffè e sbocconcellammo i nostri cracker, con un senso di desolazione addosso.



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