Fusaro Diego by Glebalizzazione

Fusaro Diego by Glebalizzazione

autore:Glebalizzazione
Format: epub
ISBN: 9788858698266


Giusglobalismo. Le marché fait sa loi

«Esiste una misura nelle cose; esistono determinati confini, al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto.»

Orazio, Satire

Rispetto ai progetti chimerici delle anime belle del mondialismo democratico,135 appare maggiormente realistico lo scenario a tinte fosche tratteggiato da Barber con la formula Jihad vs McWorld. Ridotta al suo nucleo essenziale, la sua tesi è che la globalizzazione dà luogo a due tendenze opposte, nelle quali si esprime la natura stessa del mondialismo. Per un verso, v’è il McWorld americanizzato dei mercati e del business cosmopolitico. Per l’altro, si dà, come risposta violenta quanto la tendenza onniomologante del McWorld, il ritorno, in forma iperbolica, del localismo etnico e identitario, del nazionalismo più intransigente e a tratti fondamentalistico, la cui essenza Barber cristallizza nell’espressione Jihad.

Di questa analisi merita di essere sottolineato il fatto che egli evita l’approccio unilaterale dei mondialisti, che contrappongono il modello – innalzato a paradigma normativo universale – dell’Occidente globalizzato e globalizzante al resto del mondo, reo di non essere ancora transitato sotto le insegne del modello unico. Per Barber, né McWorld, né Jihad possono essere assunti come paradigmi della democrazia, della quale sono in egual misura l’antitesi. Ciascuna delle due realtà rinvia a un orizzonte che, sia pure per ragioni diverse, si lascia più appropriatamente inquadrare come pervaso dal fanatismo e dall’integralismo. Vero è che, altrove, Barber, mostrando come accanto a «forme di globalizzazione anarchiche» ve ne siano di «monopolistiche», sostiene che «occorrono organi democratici globali che funzionino e siano capaci di affrontare le sfide globali che abbiamo di fronte in un mondo sempre più interdipendente»:136 anche in questo caso, tuttavia, la democrazia globale resta un puro desideratum, non meglio specificato in relazione alle sue reali strutture e ai suoi modi di attuazione.

Il carattere largamente utopico dei progetti della global democracy e di another cosmopolitanism137 affiora limpidamente, oltretutto, se dalla sfera propriamente economica, si sposta lo sguardo verso l’ambito giuridico e verso quello che è stato definito il «diritto globale».138 Vi si riscontra l’emergenza, in posizione centrale, di una panoplia di elaborazioni normative delle transnational law firms, ossia dei grandi studi associati di avvocati ed esperti operativi precipuamente nel diritto fiscale, commerciale e finanziario.139 Tali studi «plasmano le nuove forme della lex mercatoria»,140 con il chiaro obiettivo di facilitare i processi dell’economia globale e della libera circolazione delle merci, dei capitali e delle transazioni.

In palese antitesi con le utopie dei western globalists dall’«anima bella», i grandi studi poc’anzi evocati pongono sempre in primo piano il diritto commerciale rispetto a quello del lavoro e il diritto privato rispetto a quello pubblico.141 Sempre più riscontrabile anche in ampi settori del diritto internazionale, tale «deriva privatistica»142 – chiaramente dalla parte del capitale e non del lavoro – avvalora la nostra tesi circa il carattere di classe della «glebalizzazione»: il diritto globale si risolve sempre più in quelle che, con una spietata descrizione, sono state definite come le «espertocrazie mercenarie, partigiane e avvocatesche, che sfruttano strategicamente le opportunità e le risorse di una nuova litigation society».



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