Glass Magician (Italian Edition) by Charlie N. Holmberg

Glass Magician (Italian Edition) by Charlie N. Holmberg

autore:Charlie N. Holmberg [Holmberg, Charlie N.]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2016-02-26T23:00:00+00:00


10

Dopo aver passato l’ora successiva a saltare da uno specchio all’altro, Ceony e Delilah tornarono di corsa nell’atrio del Parlamento, ricevendo diverse occhiate interrogative dalle guardie in rosso che sorvegliavano i corridoi. Ceony fu inondata da un’immensa sensazione di sollievo alla vista delle porte ancora chiuse. Dall’altra parte, Mg Hughes stava parlando a voce alta. Ceony sprofondò nella sua poltrona di velluto rosso per evitare il capogiro.

Delilah si affrettò a raggiungere l’altra sedia muovendosi come un granchio, di lato e con lo sguardo fisso sulle porte. Quelle non si aprirono, e Delilah poté sedersi senza conseguenze.

Ceony si sporse in avanti, afferrò Delilah per il polso e le disse: «Promettimi che non dirai una parola.»

«Ma...»

«Non una parola!» sibilò, controllando a sua volta le porte. Aveva sentito tirare indietro una sedia, oppure aveva iniziato a immaginarsi le cose? Non importava. Non potevano sapere in nessun modo cos’avevano fatto lei e Delilah.

Fece un respiro profondo. Conoscendo Emery, avrebbe di sicuro sospettato qualcosa se lei non si fosse comportata in modo del tutto naturale. In tal caso avrebbe potuto far leva sulla frustrazione per essere stata esclusa dalla riunione.

Fissando di nuovo lo sguardo su Delilah, Ceony ripeté: «Promettimelo.»

Delilah si arrese. «Te lo prometto» borbottò. «Oh, Ceony, se ti avessi conosciuto meglio alla Praff non avrei mai passato l’esame finale!» Le venne il singhiozzo. «Ecco, ora mi brucia lo stomaco.»

La porta di destra della sala riunioni si aprì dall’interno, e un uomo che Ceony conosceva soltanto come un polimerico – un mago della plastica – uscì con l’attenzione ancora rivolta alla stanza alle sue spalle. Il tavolo ovale ora era circondato da sedie vuote, ma vi si erano radunati intorno i maghi e numerosi poliziotti in uniforme, mormorando tra di loro.

Scivolando più vicino a Delilah, Ceony sussurrò: «Non dimenticarti di domani.»

Delilah si strofinò le braccia con i palmi. «Ma dove lo faremo?»

«Il bagno» rispose Ceony indicando con lo sguardo la sala conferenze. I gruppetti di persone iniziarono a dividersi e a incamminarsi verso l’uscita. «C’è una serratura sulla porta del bagno, si chiude dall’interno.»

I maghi cominciarono a sparpagliarsi nell’atrio. Ceony si allontanò di scatto da Delilah e si sistemò i capelli, avendo notato che la treccia era un po’ arruffata. A una persona non si arruffa la treccia se resta seduta su una sedia tutta la mattinata senza fare niente.

Emery se ne sarebbe accorto? Ceony non poté fare a meno di domandarsi se Emery la notasse affatto. La loro conversazione nel soggiorno dell’appartamento non le era ancora andata giù.

Continuò a tenere d’occhio le porte della sala conferenze, osservando Mg Hughes uscire e parlare con un altro uomo che lei non conosceva. Mg Cantrell, la fonditrice che aveva interrogato Emery dopo che la loro vettura era andata a schiantarsi nel fiume, uscì poco dopo.

Mentre Mg Aviosky ed Emery si avvicinavano, Delilah scattò in piedi, stringendo la borsa come se fosse stata appena scippata. Ceony cercò di non avere reazioni, pregando che Delilah non le facesse scoprire con il solo linguaggio del corpo.

«Mi rincresce per il ritardo» disse Mg Aviosky, guardando Mg Hughes oltre la spalla.



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