(Gregor 01) La prima profezia by Suzanne Collins

autore:Suzanne Collins [Collins, Suzanne]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852034039
editore: Mondadori
pubblicato: 2013-03-14T23:00:00+00:00

“Oh, cavoli, adesso se la mangiano!” pensò Gregor, balzando in piedi e battendo la testa contro il soffitto. — Ahi! — Togliersi il casco per dormire era stato un errore.

Una mano lo sorresse afferrandogli la spalla, e lui scorse Vikus con un dito sulle labbra. — Shhh! Non interromperli! — bisbigliò in tono pressante.

— Ma le faranno del male! — bisbigliò a sua volta Gregor. Si chinò e si mise una mano sulla testa. Sentiva il bernoccolo che cominciava già a spuntargli dal cuoio capelluto.

— No, Gregor, le rendono onore. Rendono onore a Boots nel modo più sacro e speciale che hanno — sussurrò Solovet da qualche punto vicino a Vikus.

Gregor si voltò a guardare gli scarafaggi e cercò di dare un senso a quel che vedeva. Non sembrava che Boots corresse pericoli immediati. In realtà, non uno degli insetti la toccava. Si limitavano a ondeggiare e girare e inchinarsi nella loro lenta, ritmica danza. C’era qualcos’altro: la solennità di quella scena, il silenzio completo, il coinvolgimento. E di colpo capì. Gli scarafaggi non stavano semplicemente rendendo onore a Boots… la stavano adorando!

— Cos’è che fanno? — chiese Gregor.

— È la Danza dell’Anello. Si dice che i brulicanti la eseguano nella massima segretezza soltanto per coloro che ritengono essere stati scelti — rispose Vikus. — Nella nostra storia, l’hanno eseguita solo per un altro umano, ed era Sandwich.

— Scelti per cosa? — bisbigliò Gregor, preoccupato. Sperò che gli scarafaggi non pensassero di tenersi Boots solo perché le avevano ballato intorno.

— Scelti per fargli guadagnare tempo — rispose Vikus con semplicità, come se quello spiegasse tutto. Gregor tradusse mentalmente le sue parole con “scelti per concedere loro altra vita.”

Forse era più semplice di così. Da quando erano atterrati nel Sottomondo, gli scarafaggi avevano sentito un legame speciale con Boots. Se avessero trovato soltanto lui, ne avrebbe ricavato un biglietto di sola andata per i ratti, e fine della storia. Ma Boots aveva subito fatto amicizia con loro. Non si era mostrata schifata, né superiore o spaventata. Secondo Gregor, il modo in cui aveva accolto gli scarafaggi li aveva profondamente impressionati. Quasi tutti gli umani avevano una così bassa opinione di loro!

E dopo c’era stata quella strana cosa del riconoscimento di Temp… ancora non sapeva spiegarsela.

Gli scarafaggi fecero alcune giravolte e si appiattirono al suolo, rivolti verso Boots. Poi, un cerchio alla volta, si dileguarono nell’oscurità. Boots li guardò allontanarsi senza fare commenti. Quando la grotta fu sgombra, si produsse in uno sbadiglio da slogarsi le mascelle e si avvicinò a Gregor facendo frusciare i piedini. — Io sonno — disse. Si rannicchiò contro di lui e si addormentò di botto.

Gregor le prese di mano la torcia elettrica e, nel fascio di luce, vide che tutti gli altri Sottomondo erano svegli e li fissavano. — Ha sonno — disse come se non fosse successo nulla di insolito. Spense la torcia.

Quando si svegliarono, gli scarafaggi annunciarono che Temp e Tic avrebbero partecipato alla missione. Nessuno ebbe dubbi che lo facessero per Boots.

Gregor era indeciso se sentirsi profondamente orgoglioso o sbellicarsi dalle risate.

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