I Guardiani dei Sogni Il Circolo dei Sognatori (Italian Edition) by Francesca Borgioli

I Guardiani dei Sogni Il Circolo dei Sognatori (Italian Edition) by Francesca Borgioli

autore:Francesca Borgioli [Borgioli, Francesca]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2018-11-30T23:00:00+00:00


22

Sapevo che me l’avrebbe fatta pagare, e così fu.

La prima, sgradevole novità si concretizzò il giorno seguente, quando alle sei di mattina venni svegliata dal suono del cellulare. Ero in una fase di sonno profondo, dopo essermi quasi persa nel labirinto di siepi sempreverdi che c’era nel giardino, e mi ci volle un po’ per capire che il suono doveva riguardare i Guardiani. Quando vidi chi mi chiamava mi scappò un gemito.

«Metti le scarpe da ginnastica e qualcosa di comodo, e scendi giù. Andiamo a correre», disse la voce di Lucien.

«Adesso?», gemetti.

«Adesso. Ti do cinque minuti.»

Il sole non era ancora sorto, fuori faceva un freddo cane e stava cominciando a piovere. Lucien mi aspettava davanti alla porta in tenuta da footing, con un cappello di lana e la solita aria da inflessibile sergente istruttore.

«Piove», osservai, e una nuvoletta di fiato si condensò davanti a me.

«Pensi di trovare solo bel tempo di là?», ribatté lui. «Abituati anche al brutto tempo. Seguimi, e tieni il mio passo.»

«Io ho lezione», cercai di protestare.

«Le tue lezioni cominciano alle nove e trenta. Hai tutto il tempo per allenarti e poi andare all’università. E ora cominciamo, non sono qui per fare conversazione.»

Iniziò a correre, e io gli arrancai dietro. Manteneva un passo regolare, elastico, facile per chi era allenato. Io non lo ero, e mi trovai senza fiato dopo neanche dieci minuti. Lui continuava a correre, prima intorno all’isolato, poi in giri sempre più ampi, la pioggia cadeva sempre più forte, e io speravo in ogni istante di svegliarmi. Si fermò solo un’ora più tardi, davanti al portone di casa, quando ero fradicia e con la lingua a livello delle ginocchia.

«Vai a farti una doccia calda. Ci vediamo più tardi», fu il suo congedo, e corse via come se avesse cominciato solo in quel momento.

Speravo che fosse un’iniziativa solo di un giorno, massimo due, ma non fu così. L’indomani il suono del telefono mi sorprese di nuovo in un sonno profondo.

«Sei in ritardo. Muoviti», furono le sue uniche parole.

Ora: sei in punto. Lo stesso il giorno successivo, e per quello dopo ancora. Al quarto giorno decisi di spengere il telefono. Non servì. Fu il suono del campanello a svegliarmi, e sospettai che se non fossi scesa subito sarebbe salito da me e avrebbe sfondato la porta. Come se non bastasse, ogni giorno correva sempre più velocemente e io mi sentivo sempre più distrutta. Stano a dirsi, però, nonostante mi costringesse a uscire con qualunque tempo, non sembravo prossima a una broncopolmonite, a una bronchite, o a un semplice raffreddore. Forse sarei crollata per sfinimento. Ma guai a lamentarsi. A parte il famoso rapporto, che aleggiava sempre come un fantasma su tutto quello che facevo, gli era bastato poco per chiarire che cosa sarebbe successo se avevo qualcosa da obiettare.

La scena fu questa: al termine di un’ora di corsa su ritmi, secondo me, di un centometrista, ero arrivata quasi barcollante a casa, dove lui mi stava aspettando fresco come una rosa, e mi ero appoggiata al muro cercando di incamerare aria.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.