I racconti di Elmoni. La leggenda degli Unici by Alessandro Ricci

I racconti di Elmoni. La leggenda degli Unici by Alessandro Ricci

autore:Alessandro Ricci [Ricci, Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2023-01-15T00:00:00+00:00


38

Turno del Brigante

«Avanti!» mormorò al sacco a pelo mentre cercava di farlo entrare nella borsa. Aveva solo pochi minuti per preparare il necessario per il finto campeggio. Dopo l’incontro con Jason e Stefano il loro piano aveva subito una brusca accelerata. Dovevano trovarsi subito dopo pranzo davanti casa di Davide. Da lì, in nemmeno dieci minuti, sarebbero arrivati in un piccolo castagneto, dove si sarebbero trattenuti giusto il tempo di montare tutto prima di correre alla giostra. Dovevano essere irreperibili il prima possibile, nel caso qualcuno dei genitori avesse avuto la brillante idea di controllare se quel giorno erano andati a scuola. Da parte dei suoi non vedeva problemi, ma la madre di Davide era piuttosto ficcanaso.

Aveva scritto sul gruppo luogo e ora dell’appuntamento. Amelia aveva acconsentito, Marco non aveva ancora scritto nulla.

Roberto fece un rapido inventario dell’attrezzatura. Doveva solo recuperare la tenda in garage.

«Vai di nuovo in campeggio?» Ambra era appoggiata allo stipite dalla porta della camera e lo guardava, senza smettere di far saettare le dita sul display.

«Non sono affari tuoi.»

«Mamma dice che il pranzo è pronto» rispose la sorella continuando a digitare. «Hai chiesto il permesso?»

«Cosa non capisci del concetto “non sono affari tuoi”? Non hai qualche pettegolezzo stupido da condividere con le tue amiche?»

Ambra sorrise senza alzare lo sguardo dal display. «Posso benissimo farlo mentre mi faccio gli affari tuoi.» Poi girò la testa verso il corridoio: «Mamma, perché Roberto sta preparando la roba da campeggio? Se lui esce stasera voglio uscire anche io!». Lo guardò soddisfatta. «Visto?» gli disse prima di sparire nel corridoio.

«Roberto non va da nessuna parte, e nemmeno tu!» gridò la madre dalla cucina. «Venite giù subito o chiamo vostro padre.»

«Dove pensavi di andare, scusa?» gli chiese la madre mentre riempiva i piatti di un liquido denso dal colore disgustoso. Sua sorella era già seduta al suo posto, la testa ancora dentro il cellulare.

«Con Davide e altri amici, pensavamo di fare qualche giorno in tenda.»

«Pensavi male. E la scuola? Non ti ho ancora visto studiare un solo giorno. E tu non ridere, signorina, non ho mai visto studiare nemmeno te. E quante volte ti ho detto di non usare il telefono a tavola?»

Ambra appoggiò il cellulare vicino al piatto, sbuffando: «Che palle, ma’… Tanto non si fa altro che litigare qui».

«Franco!» urlò la madre. «Vuoi venire o no a occuparti dei tuoi figli?»

Che bello, tutta la famigliola a casa per pranzo!

Suo padre arrivò a completare il quadretto, strascicando i piedi con gli occhiali da vista appoggiati sulla punta del naso e il giornale sottobraccio. «Possibile che non si possa mai stare un momento tranquilli in questa casa?» disse.

«Saremmo tutti un po’ tranquilli se ti ricordassi di far parte della famiglia ogni tanto, invece di svenire sul divano appena rientrato dal lavoro.»

«Ho solo un pomeriggio libero a settimana, non mi sembra di chiedere tanto a volerlo passare in tranquillità.»

«Lavoro anche io, mio caro.»

Roberto si sedette sconsolato per assistere all’ennesimo litigio. Ambra era ritornata nel suo mondo di messaggi e gif. Valutò se rifugiarsi



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