I sumeri alle radici della storia by S.N. Kramer

I sumeri alle radici della storia by S.N. Kramer

autore:S.N. Kramer
La lingua: ita
Format: epub


ta leggibile apprendiamo che la crudele decisione ha scontentato e amareggiato alcuni dei. Poi facciamo la conoscenza di Ziusudra, il «Noè» sumero. Era, dice il poema, un re pio, timoroso degli dei, sempre attento alle rivelazioni trasmesse mediante i sogni e gl'incantesimi. Sembra che Ziusudra se ne stia davanti a un muro quando una voce divina gli annunzia che l’assemblea degli dei ha deciso di scatenare un diluvio e «distruggere il seme del genere umano». Ecco il passo, abbastanza lungo, che occupa la fine della terza colonna e prosegue sul retro della tavoletta, nella parte alta della quarta:

Il Diluvio...

Così fu trattato...

Allora Nintu pianse come un...;

La divina Inanna intonò una lamentazione per il suo popolo.

Enki prese consiglio da solo.

An, Enlil, Enki e Ninhursag...;

Gli dei del cielo e della terra pronunziarono i nomi di An e di Enlil.

Allora Ziusudra, il re, il guda3 di...,

Costruì un gigantesco...

Umilmente, ubbidendo, con rispetto, egli...;

Occupato ogni giorno, ininterrottamente egli...;

Provocando ogni specie di sogni, egli...;

Invocando il cielo e la terra, egli...

...Gli dei, un muro...;

Ziusudra, ritto al suo fianco, ascoltò.

«Stai presso il muro, alla mia sinistra...;

Presso il muro, ti dirò una parola, ascolta la mia parola;

Porgi l’orecchio alle mie istruzioni;

Per nostra..., un Diluvio sta per invadere i centri del culto

Per distruggere il seme del genere umano...

Questa è la nostra decisione, il decreto deirassemblea degli dei.

Per l’ordine venuto da Ani e da Enlil...,

Alla sua regalità, alla sua legge sarà posto un termine».

Nel medesimo istante il Diluvio invase i centri del culto.

Quando, durante sette giorni e sette notti,

Il Diluvio ebbe spazzato la terra,

E l’enorme battello fu sballottato dalle tempeste sulle acque,

Utu venne fuori, egli che dispensa la luce al cielo e sulla terra. Ziusudra aprì allora una finestra del suo enorme battello,

E Utu, l’Eroe, fece penetrare i suoi raggi nel gigantesco battello. Ziusudra, il re,

Si prostrò allora davanti a Utu;

Il re gli immolò un bue e uccise un montone.

A questo punto la frattura della tavoletta interrompe ancora una volta il testo. Di quest ultima colonna mancano press'a poco trentanove righe. Le superstiti della sesta e ultima colonna descrivono la deificazione di Ziusudra. Prono davanti ad An e a Enlil, egli riceve la «vita come quella di un dio» e il «soffio eterno»; poi è trasportato a Dilmun, «là dove sorge il sole»:

An ed Enlil dissero: «Soffio del cielo, soffio della terra», per loro...

egli si distese,

E la vegetazione, uscendo dal terreno, si fece alta.

Ziusudra, il re,

Si prostrò davanti ad An e a Enlil.

An ed Enlil accarezzarono Ziusudra,

Gli donarono una vita come quella di un dio,

Un soffio eterno come quello di un dio, lo fecero venir giù per lui. Allora Ziusudra, il re,

Salvatore del nome della vegetazione e del seme del genere umano, Nel paese di transito, il paese di Dilmun, là dove sorge il sole, essi l’insediarono.

Non possediamo la fine del poema, che doveva comprendere anch’essa circa trentanove righe. Ignoriamo quindi, per ora, quel che potè avvenire di Ziusudra, dopo la sua trasfigurazione, nella patria degl'immortali.

XXIV. DISTRUZIONE E LIBERAZIONE

LE PRIME LAMENTAZIONI LITURGICHE

La «lamentazione» è un genere letterario creato e sviluppato dai poeti



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