Il castello errante di Howl by *

Il castello errante di Howl by *

autore:* [*]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


"Se tu sei nato in stravaganza,

È l'invisibile il tuo occhio non manca,

Per diecimila dì e notti avanza

Finché la neve degli anni t'imbianca.

Al tuo ritorno mi racconterai

Le meraviglie del tuo viavai,

E giura: nemmeno

su di una stella

Esiste donna fedele e bella.

Se tu. . . "

Il viso di Howl era sbiancato terribilmente e Sophie poté

vedere il sudore che gli imperlava il volto.

— Grazie, basta così. Non la seccherò ulteriormente. Persino

la donna buona dell'ultimo verso non è fedele, vero? Ora me la

ricordo, che stupido... è John Donne, naturalmente —. La

signorina Angorian abbassò il libro e lo fissò.

Howl si costrinse a sorriderle. — Ora dobbiamo andare. È

sicura di non cambiare parere su quella cena?

— Non lo cambierò... Ma vi sentite bene, signor Jenkins?

— Benissimo, grazie —. Così dicendo sospinse Sophie e

Michael giù per le scale e dentro quell'orrenda carrozza senza

cavalli. Gli invisibili osservatori dalle case circostanti dovevano

pensare che la signorina Angorian li stesse cacciando armata di

sciabola a giudicare dalla velocità con la quale Howl li ficcò in

carrozza e partì.

— Qualche problema? — gli chiese Michael, mentre la

carrozza ruggiva e caracollava di nuovo su per le salite e Sophie

si aggrappava al sedile, temendo seriamente per la sua vita. Ma

Howl fece finta di non sentire, così il ragazzo attese che il Mago

chiudesse di nuovo la vettura nel suo riparo per fargli di nuovo

la stessa domanda.

— Oh, niente, nessun problema — gli rispose Howl con tono

vacuo, riconducendoli verso la casa gialla chiamata Gran

Burrone. — La Strega delle Terre Desolate mi ha raggiunto con

la sua maledizione e questo è quanto. Doveva accadere prima o

poi.

Intanto sembrava che stesse facendo dei conti, sommando

delle cifre, mentre spingeva il cancello del giardino. —

Diecimila — Sophie lo sentì mormorare. — Questo conduce

circa al 24 giugno, al giorno di San Giovanni.

— Cosa porta al giorno di San Giovanni? — gli chiese

Sophie.

— A quell'epoca avrò diecimila giorni. E quello, signora

Ficcanaso, è il giorno in cui dovrò tornare dalla Strega delle

Terre Desolate.

Sophie e Michael gli tennero dietro sul sentiero che portava a

Gran Burrone, con gli occhi fissi sulla schiena di Howl così

stranamente contrassegnata da quella misteriosa scritta

GALLES RUGBY.

— Se io mi libero delle sirene — sentirono che borbottava

— e non tocco la radice di mandragola...

Michael lo richiamò al presente: — Dobbiamo entrare di

nuovo in quella casa? — mentre Sophie aveva in testa un'altra

preoccupazione:

— Cosa farà la Strega?

— Mi vengono i brividi solo a pensarci... No, Michael, non

devi tornare là dentro.

Aprì la porta di vetro smerigliato e si ritrovarono nella

familiare stanza del castello. Le fiamme sopite di Calcifer

tingevano appena le pareti di blu e di verde, ma non riuscivano a

rischiarare l'oscurità. Howl si rimboccò le lunghe maniche per

dare al demone un ciocco di legna.

— Mi ha raggiunto, sai... vecchia faccia blu.

— Lo so... ho sentito la maledizione mentre ti arrivava

addosso.



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