Il cavaliere del tempo by Cecilia Randall

Il cavaliere del tempo by Cecilia Randall

autore:Cecilia Randall [Randall, Cecilia]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-26T12:29:42+00:00


***

Cominciò a cadere una pioggia leggera e discontinua. Andava e veniva, a tratti, ma non era mai sufficiente a penetrare i mantelli.

Il gruppo dei francesi procedeva più possibile spedito da quando aveva abbandonato l’agglomerato urbano di Morges, anche se Ian aveva fatto rallentare il passo appena si era accorto dei problemi di ‘Iy nel rimanere in sella.

Il ragazzo aveva fatto fatica anche a montare sul cavallo, ma Ian l’aveva giudicata una difficoltà dovuta allo sfinimento per poi accorgersi subito dopo che il canadese non doveva mai essere salito su un cavallo in vita sua.

Ian aveva quindi dato ordine ai suoi uomini di rallentare il passo, prima che anche tutti gli altri si accorgessero dell’inesperienza del ragazzo, e voltandosi indietro aveva colto l’occhiata riconoscente che Ty gli rivolse appena poté riprendere fiato dagli scossoni del cavallo.

Proseguirono per oltre due ore, in silenzio teso, seguendo la strada che si inoltrava nel bosco e guardandosi le spalle. Nessuno venne a intralciare il loro cammino.

Ian cominciava a sentirsi alleggerito.

Avanti così avrebbero raggiunto di nuovo la locanda da cui erano partiti, anche se in piena notte. Non era prudente viaggiare col buio, ma fermarsi a dormire all’aperto in attesa dell’alba lo era ancora meno e Ian voleva a tutti costi finire quella tappa del viaggio, e tornare prima possibile in terre più tranquille.

Se tutto andava bene, da quella notte potevano davvero tirare un sospiro di sollievo e chiudere la brutta avventura. Persino l’indignazione provocata dal comportamento di Gant sbiadiva in confronto a quel pensiero.

Ian guardò indietro, di nuovo verso il ragazzo appena liberato. Gli avevano dato una coperta a mo’ di mantello per ripararsi dal freddo, ma Ty aveva mantenuto il capo scoperto e adesso offriva la fronte alla pioggia, a occhi chiusi, come se la sentisse per la prima volta.

Ian non fece fatica a capire il suo sentimento, dopo essere stato in catene per due settimane. Ty stava mormorando qualcosa a fior di labbra e Ian rallentò il cavallo per lasciarsi raggiungere e ascoltare. Sentì che il ragazzo stava canticchiando una canzone che anche lui conosceva, dedicata alla pioggia di novembre, un successo degli anni Novanta di un famoso gruppo hard rock. Il gruppo preferito del canadese, almeno così diceva Daniel.

Ian non ebbe il cuore di far notare al ragazzo che, mentre lui si trovava in prigione, novembre era ormai finito. «Ti prenderai un malanno, se non ti ripari da questa umidità» gli disse invece.

Ty si riscosse, accorgendosi solo in quel momento di essere stato affiancato dal suo liberatore. Sorrise per la prima volta. «Non importa. E bello così, dopo tanti giorni al chiuso e al buio».

«Poteva finire molto peggio. Spero che quanto è successo ti abbia insegnato a essere più prudente» continuò Ian, ora con un tono severo.

Il ragazzo abbassò la testa e il suo sorriso scomparve. «Poteva finire davvero male» ammise. «Sono ancora vivo e quasi non ci credo».

Tacque e rabbrividì. Ian capì che stava ricordando qualcosa di particolarmente orribile, vissuto durante la prigionia. «Sei sicuro di stare bene? Davvero non ti hanno fatto niente?» indagò, preoccupato.



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