Il lavoro del futuro by Luca de biase

Il lavoro del futuro by Luca de biase

autore:Luca de biase [biase, Luca de]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Codice edizioni
pubblicato: 2018-06-12T22:00:00+00:00


La scuola che impara

Spazi aperti. Prati rasati, ovviamente, da robot. Edifici architettonicamente leggeri e tecnologicamente densi. Tradizione imprenditoriale che si respira nell’aria.

Nella tenuta di Ca’ Tron, lungo il fiume Sile, nella campagna trevisana a due passi dalla laguna di Venezia, H-Farm sta attraversando una mutazione: da acceleratore di startup sta diventando soprattutto una struttura che offre formazione alle persone e servizi per la trasformazione digitale delle aziende. «Abbiamo deciso di rispondere alle richieste del mercato», dice il fondatore, Riccardo Donadon. «Abbiamo constatato che non si comprano molte startup, ma vi è un’enorme domanda di cultura dell’innovazione.» Il modello dell’acceleratore poteva forse arrivare al pareggio, ma in troppo tempo e con troppa fatica. «Questo è un Paese di piccole e medie aziende che sanno fare cose straordinariamente apprezzate, ma che hanno bisogno di conoscere le opportunità offerte dalle tecnologie contemporanee e di assumere persone che le possano aiutare a modernizzarsi.» È questo il retroterra dal quale è scaturita la nuova missione di H-Farm. «I servizi per la digitalizzazione delle aziende e la formazione sono mercati in pieno boom», racconta Donadon. «Oggi abbiamo un migliaio di studenti, arriveremo a 2000 l’anno prossimo e 3000 a regime.» Ci sarà innovazione tecnologica e metodologica: «Stiamo scrivendo un “sistema operativo” per mettere in relazione genitori, studenti e docenti, una tecnologia “mobile first” per creare percorsi formativi su misura per gli studenti: quelli bravi in una materia passeranno subito a un livello superiore, nessuno si dovrà annoiare; anche se studiano materie nuove come innovazione, materiali, digital economy e modelli di business. E poi stiamo costruendo una piattaforma per consentire a tutti gli studenti di accedere alle lezioni dei migliori docenti, con l’aiuto di un coach in aula: saranno prima video, diventeranno ologrammi; gli studenti faranno wow!» Il punto è che tutto questo si inquadra in un’analisi del lavoro del futuro molto precisa. «Questa generazione è fortunata, perché può arrivare a svolgere lavori molto interessanti. Credo che i mestieri di ieri, il calzolaio, l’occhialaio, il sarto, possano diventare entusiasmanti con l’aggiunta di tecnologie elettroniche che consentano di disegnare prodotti wearable totalmente nuovi e capaci di rispondere alle esigenze di bellezza, senso e funzionalità di oggi. Vogliamo connettere il nostro territorio alle opportunità del domani. E vogliamo che la nostra scuola apra gli occhi su questo futuro.»

È una visione su un tema centrale. La sostituzione del lavoro umano con quello delle macchine non è ineluttabile, perché sono gli uomini a guidare i fenomeni, ma per fare progetti che tengano conto delle loro conseguenze gli uomini hanno bisogno di consapevolezza. Questo è il problema: la velocità del cambiamento tecnologico sfida la cultura ad accelerare per mettersi al passo. Non sempre ci riesce, e questo rappresenta una sfida al sistema educativo.

In quale direzione andare? Le imprese che hanno fatto passi avanti importanti nell’automazione hanno risposto che ci vogliono «specialisti dalla mente aperta». Una contraddizione? «In passato si pensava per alternative, “o questo o quello”, ora si pensa in termini più complessi, “questo e quello”», ricorda Severino Salvemini, docente di Organizzazione aziendale alla Bocconi.



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