Il lavoro nel XXI secolo by Domenico de Masi

Il lavoro nel XXI secolo by Domenico de Masi

autore:Domenico de Masi [Masi, Domenico de]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Political Science, Commentary & Opinion
ISBN: 9788858428825
Google: J8ldDwAAQBAJ
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 2018-06-04T22:00:00+00:00


Industria e commercio.

Concordo con Rostow e con Schumpeter sul fatto che, in quel complesso sistema di fattori interconnessi che fu la rivoluzione industriale, il settore cotoniero svolse un ruolo centrale. Perciò dedicherò a esso un’attenzione maggiore che alla produzione, pure importantissima, del ferro, del carbone o delle costruzioni.

Come abbiamo visto, agli schiavi greci e romani veniva data una tunica una volta l’anno e un paio di sandali una volta ogni due anni. Non piú frequente doveva essere l’acquisto, o meglio la confezione in casa, degli abiti indossati da un contadino o da un operaio del Settecento. Nell’Itaca di Penelope, nell’Atene di Pericle, nella Roma di Augusto, nella Francia del Re Sole e nell’Inghilterra di Maria Stuart, nonostante i tremila anni di distanza, la fabbricazione dei tessuti avveniva in modo identico.

Scrive Antonio Escudero, docente di storia economica all’Università di Bilbao:

Per fabbricare un tessuto sono necessarie diverse operazioni: filare, tessere, lavare, candeggiare, tingere e altre ancora. La filatura e la tessitura sono processi meccanici; il lavaggio, il candeggio e la tintura sono invece processi chimici. Fino alla metà del diciottesimo secolo, la filatura della lana o del cotone si effettuava mediante rocca e fuso manuali o filatoi a pedale. Il filo veniva poi tessuto intrecciando manualmente l’ordito (i fili verticali) con la trama (i fili orizzontali) sul telaio di legno. Le tele venivano poi lavate e ammorbidite mediante sostanze acide e detergenti ricavati da sostanze organiche (siero del latte, potassa estratta dalle alghe marine, saponi ricavati dai grassi animali e cosí via). Quindi i tessuti venivano sbiancati esponendoli per qualche giorno al sole. Per tingerli si utilizzavano altre sostanze animali o vegetali, come il solfuro d’antimonio, la cocciniglia, l’indaco e lo zafferano. Tutte queste operazioni erano disperse tra un’infinità di case di contadini e laboratori artigianali. In linea di massima la filatura e tessitura erano operazioni che si svolgevano in campagna, mentre le altre fasi avevano luogo nelle città5.



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