Il mondo deve sapere by Michela Murgia

Il mondo deve sapere by Michela Murgia

autore:Michela Murgia [Murgia, Michela]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858424759
Google: xYn8DQAAQBAJ
editore: Einaudi
pubblicato: 2017-01-30T23:00:00+00:00


Se non prendi appuntamenti, sei senza e puoi anche andare a fare un altro lavoro, magari l’infermiera, che va fatto solo con le mani.

La telefottitrice no, per quello ci vuole anima, perché la stai mettendo in vendita.

Quanto ci vuole per far credere alla casalinga che anche tu hai due figli come lei, a cui devi dar da mangiare proprio con i soldi che ti pagheranno per il suo appuntamento? Che se ha perso il marito anche tu sei vedova e sai come soffre, ma un’oretta per noi la può sempre trovare così la tiriamo su? Ci vuole un casino di per far credere alla signora che a sua cognata la dimostrazione è piaciuta talmente tanto che un altro po’ e ci chiedeva di cresimarle il primogenito. Hermann ha nozioni anatomiche disastrate; confonde il cuore con il fegato.

Poi BillGheiz, ligio al suo ruolo hutchinsoniano di ammortizzatore delle frustate di Hermann, ha posto la solita domanda periodica, il magico «perché fate questo lavoro». Se uno ti chiede che misura porti di seno in una sedicente riunione di lavoro, lo denunci per molestie nel migliore dei casi. Invece queste ragazze permettono tranquillamente al re degli squali di domandare loro la misura delle loro aspirazioni, come fosse normale. So già che a me non verrà chiesto. Al momento usare i miei motivi contro di me non gli occorre. Basterà una settimana sbagliata e me la sentirò porre, questa esosa richiesta intima. Ma per ora, qualunque sia la corda che mi fa vibrare, a lui va benissimo non saperla. Le altre non hanno questa fortuna. Le ascolta una a una. Ogni battito di ciglia è un drin al registratore di cassa che ha in testa, mentre una dopo l’altra gli gettano i proprio sogni sul tavolo, con una ingenuità che mi fa venire voglia di urlare, di dire loro di smetterla di essere così oscene, così nude dentro, così puttane. Non capisco. A loro, come a me, è stato insegnato che quando la casalinga fa resistenza, il modo migliore per farle dire di sì è sapere prima, con precisione, che cosa la spinge a dire no. Ma non per rispettarlo. Per demolirlo. La corazza altrui che diventa la nostra arma. Ed è esattamente quello che lui sta facendo, catalogando i loro desideri per usarli come carburante per i loro risultati. Le tasse scolastiche dei figli, le rate dell’utilitaria, il sogno del viaggio di nozze mai fatto.

BillGheiz vuole che ognuna di loro, davanti alla vetrina dove ci sono gli stivali che desidera, non pensi «costano cento euro». Vuole che pensino «costano venti appuntamenti». È la nuova unità di misura del sogno altrui. Dei sogni piccoli, si intende. Lui misurerà le cose in numero di Kirby venduti, ha grandi sogni, il self-made-man. Chissà quanti Kirby costa il suo Cayenne. La filosofia del prezzo io la chiamo puttanesimo. É uno stile di vita, non un mestiere che si fa per strada. Il testimonial del puttanesimo il mio sogno non lo saprà mai.

Di tutto il mondo che ho dentro, non c’è una sola porzione che possa essere quantificata in appuntamenti.



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