Il mulino dei dodici corvi by Otfried Preussler

Il mulino dei dodici corvi by Otfried Preussler

autore:Otfried Preussler [Preussler, Otfried]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-05-07T07:26:34+00:00


«Cosa vuoi che abbia», disse Juro, soffiandosi il naso con due dita. «Non ce la farò, Krabat, non mi sono mai trasformato in un cavallo.»

«Non sarà poi così difficile, ti aiuterò io.»

«A che cosa mi servirà?» Juro si era fermato e lo guardava con tristezza. «Tu mi aiuterai a trasformarmi in cavallo, d'accordo, mi venderai per cinquanta fiorini e con questo, fine della storia! Per te, Krabat, ma non per me! E perché no? E molto semplice! Come potrò liberarmi dalla forma di cavallo, senza il tuo aiuto? Credo proprio che il maestro mi abbia cacciato in quest'impiccio per liberarsi di me.»

«Figurati!» disse Krabat. «Che cosa vai a immaginare!»

«Ma certo», insistette Juro. «Non ce la farò, sono troppo sciocco per riuscirci.»

Così com'era, con le orecchie basse e la faccia triste, era l'immagine della desolazione.

«E se ci scambiassimo i ruoli?» propose Krabat. «L'essenziale è che il maestro abbia i suoi soldi: non ha importanza chi di noi due è venduto.»

Juro era felice. «Vuoi fare questo per me, fratello!»

«Lascia stare», replicò Krabat. «Promettimi di non dirlo a nessuno; quanto al resto, penso, non avremo difficoltà.»

Proseguirono fischiettando per la loro strada, finché videro i tetti di Wittichenau. Quindi deviarono dalla strada maestra e si fermarono dietro un fienile di campagna. «Questo è un buon posto», disse Krabat. «Non ci vedrà nessuno quando mi trasformerò in cavallo. Sai già che non devi comunque vendermi per meno di cinquanta fiorini. E, prima di lasciarmi andare, toglimi la cavezza, o dovrò restare un cavallo per tutta la vita, e c'è senz'altro di meglio.»

«Non aver paura», disse Juro, «starò ben attento! Sono sciocco, d'accordo, ma non fino a questo punto.»

«Va bene», rispose Krabat. «Questo si chiama parlare.»

Quindi pronunciò una formula magica e si trasformò in un cavallo nero, con finimenti lussuosi.

«Accidenti!» gridò Juro. «Sei proprio uno splendido cavallo da parata!»

Alla vista dello stallone, i mercanti di cavalli di Wittichenau spalancarono gli occhi e la bocca e arrivarono di corsa.

«Quanto costa?»

«Cinquanta baiocchi.»

Non ci volle molto perché un mercante di Bautzen si di-chiarasse pronto a pagare il prezzo richiesto. Ma proprio quando Juro stava per gridare: «D'accordo!» uno straniero s'intromise nell'affare. Indossava un copricapo alla polacca e una giacca da cavallerizzo ornata di cordoncini d'argento: un colonnello in congedo, forse; o comunque una persona di rango.

«Stai per concludere un cattivo affare», ammonì Juro con voce roca. «Il tuo stallone vale ben più di cinquanta fiorini; te ne offro cento!»

Il mercante di Bautzen era furioso. Di che cosa s'immi-schiava quello stravagante! E chi era, poi? Nessuno conosceva lo straniero, che aveva l'aspetto di un nobile e non lo era, tranne Krabat.

Krabat l'aveva riconosciuto subito, dalla benda sull'occhio sinistro e dalla voce: gonfiò le narici, si mise a scalpita-re qua e là. Se solo avesse potuto mettere in guardia Juro!



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