Il nemico. Chaos by Patrick Ness

Il nemico. Chaos by Patrick Ness

autore:Patrick Ness [Ness, Patrick]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Juvenile Fiction, Science Fiction
ISBN: 9788804650904
Google: uPXgrQEACAAJ
editore: Mondadori
pubblicato: 2015-09-14T22:00:00+00:00


22

1017

[TODD]

«Non potreste spostare quelle maledette cose un po" più in fretta?»

I quattro o cinque Spackle più vicini hanno un sussulto, anche se non ho parlato gracché forte.

«Diamoci una mossa!»

E come sempre, nessun pensiero, nessun Rumore, niente di niente.

La cura gli sarà di certo somministrata in mezzo al foraggio che gli do, ma perché?

Come mai, se a tutti gli altri viene tolta? Fa di loro un mare di schiocchi silenziosi e schiene bianche piegate sotto il freddo e bocche bianche che emanano nuvolette di vapore e braccia bianche che sollevano manate di terra e quando guardi i terreni del monastero, tutti quei corpi bianchi al lavoro, be", potrebbero essere un gregge di pecore, eh?

Però a guardare bene si riconoscono gruppi di famiglie e mariti e mogli e padri e figli. Si vedono i più grandi che sollevano lentamente i più piccoli. Si vedono i più giovani che li aiutano, cercando di coprire alla nostra vista i più vecchi che non riescono a lavorare abbastanza. Si vede un bimbo piccolo legato al petto della madre con un vecchio pezzo di stoffa. Se ne vede uno particolarmente alto che dirige gli altri in una catena di lavoro più veloce. Si vede una femmina bassa che fa un cataplasma di fango sulla banda numerata di una femmina più massiccia. Si vedono lavorare tutti assieme, a testa bassa, ognuno cercando di non essere quello che io, o Davy, o le guardie dietro il filo spinato stanno guardando.

Si vede tutto questo se si osserva con attensione.

Ma è più facile se si evita di guardare.

Ovviamente non possiamo dar loro delle vanghe. Potrebbero usarle come armi contro di noi, e i soldati sulle mura diventano inquieti se uno Spackle anche semplicemente solleva troppo le braccia. Perciò eccoli tutti là, chini, a scavare, spostare rocce, silenziosi come nubi, soffrendo senza fare nulla per ippedirlo.

E io ho un"arma. Mi hanno ridato il fucile.

Perché, tanto, dove potrei andarmene?

Adesso che lei non c"è più.

«Sbrigati tu!» grido a uno Spackle, il mio Rumore che si solleva rosso al pensiero di lei.

Colgo Davy a guardarmi, un ghigno di sorpresa sul viso. Gli volto le spalle e attraverso il campo per raggiungere un altro gruppo. Sono quasi là quando sento uno schiocco più forte.

Mi giro e vedo da dove proviene.

È sempre lo stesso.

1017, che mi guarda fisso, di nuovo, con quello sguardo che non perdona. Sposta lo sguardo sulle mie mani.

Ed è solo allora che mi accorgo che stringono forte il fucile.

Non mi ricordavo neppure di essermelo tolto dalla spalla.

Pure con tutto il lavoro degli Spackle, ci vorranno comunque un paio di mesi per arrivare anche vagamente a finire questo edificio, qualunque cosa sia, e allora saremo nel pieno dell"inverno e gli Spackle non avranno il riparo che dovevano costruire per sé e so che vivono all"aperto molto più degli uomini ma non credo che neppure loro potranno sopravvivere senza un rifugio nel gelo dell"inverno e non ho ancora sentito parlare di nessun altro posto in cui potrebbero andare.

A ogni modo abbiamo demolito i muri



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