Il Passaggio Dell'orso by Giuseppe Festa

Il Passaggio Dell'orso by Giuseppe Festa

autore:Giuseppe Festa [Festa, Giuseppe]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788867152308
Amazon: 8867152300
editore: Salani
pubblicato: 2013-01-01T23:00:00+00:00


Capitolo 17

Toc, toc, toc.

Nove in punto.

Sandro bussò per la terza volta all'ufficio del direttore.

La voce ovattata di Maci, all'interno, borbottava qualcosa. Tono ossequioso. Forse era al telefono.

«Molto volentieri, ci mancherebbe. Verrò da lei domani, allora. Verso metà mattinata, ma certo... si figuri, sarà un piacere conoscerla. Buona giornata, allora».

Sandro bussò di nuovo. «Avanti!» «Buongiorno, Di Ianni» lo salutò seccamente Maci. «Si accomodi».

«Preferisco rimanere in piedi, grazie» rispose Sandro.

«Lei sa perché l'ho convocata qui stamattina, vero?» «Posso immaginare».

Maci annuì. «Non mi è piaciuto il suo atteggiamento critico, ieri notte. Romei svolge il suo lavoro al meglio. E noi tutti, nel gruppo di ricerca, siamo convinti dell'estrema importanza di questo nuovo studio sugli orsi. Se lei non condivide il nostro metodo scientifico, la prego di dirlo chiaramente e di evitare battutine inopportune».

«Non nascondo, direttor Maci» confessò Sandro, «che questo tipo di ricerca non mi convince. Forse sarà adatta ai grizzly americani, ma qui in Abruzzo, dove gli orsi rimasti sono così pochi e schivi, forse il modo migliore di proteggerli sarebbe di lasciarli semplicemente tranquilli».

«E lei lo chiama schivo il bestione che ieri notte ha terrorizzato i villeggianti di Val Fondillo e il campo della Croce Rossa?» «Quello è un caso a parte. Orso ha...» tentò di spiegare Sandro.

«Senta, Di Ianni» tagliò corto Maci. «La sua esperienza è preziosa. E nessuno lo mette in dubbio. Ma le faccio presente che ci sono altri guardaparco altrettanto abili che sarebbero ben felici di aiutare Romei».

Sandro corrugò la fronte, ma rimase in silenzio.

«Io credo che lei sia troppo, come dire?... coinvolto emotivamente» proseguì Maci. «Ha una visione romantica del protezionismo. Il suo approccio è sorpassato, Di Ianni, mi creda. La natura va analizzata, presa per mano e guidata, in modo del tutto razionale. Gli ambienti naturali, ormai, sono troppo compromessi per cavarsela da soli, senza il controllo e l'aiuto di noi ricercatori».

Sandro scosse la testa. «Esistono altri modi. Aumentare il numero delle guardie, di cui c'è gran bisogno. Far chiudere quelle strade forestali che penetrano assurdamente nel cuore del Parco. Coinvolgere di più la gente del posto nella salvaguardia, per esempio organizzando...» «Di Ianni» lo interruppe il direttore, con un'espressione di commiserazione sul volto. «Se lo lasci dire: lei pecca d'ingenuità. La gestione di un Parco Nazionale è molto più complessa di quanto crede. Ci sono così tanti interessi divergenti in ballo, pressioni, lotte interne...» Sandro abbozzò un sorriso. «Non ne dubito. Ma le lotte interne riguardano gli uomini, non il Parco. Né gli orsi».

Maci scostò lo sguardo dal guardaparco e fissò un punto in lontananza. «Quello che chiedo, Di Ianni, è un po' di spirito di collaborazione in più. Metta da parte la sua visione della natura da indiano delle praterie e torni nel ventunesimo secolo, per cortesia. Nel frattempo, per il bene del progetto, sono costretto a impegnarla in altre mansioni. Da oggi, fino a nuove disposizioni, affiancherà Barbara Gentile nella gestione dei volontari. La dottoressa sarà più che felice di poter contare sulla sua esperienza.

Buon lavoro».

Sandro fissò il direttore. L'istinto gli suggeriva ‘ribellati'.



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