Il ritratto di Dorian Gray: Versione integrale by Oscar Wilde

Il ritratto di Dorian Gray: Versione integrale by Oscar Wilde

autore:Oscar Wilde [Wilde, Oscar]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Classics, Fiction, romanzo
ISBN: 9788809812505
Google: Kg93CAAAQBAJ
editore: Giunti Editore
pubblicato: 2015-04-21T22:00:00+00:00


24 - Consolation des arts: consolazione delle arti. Théophile Gautier (1811-1872), poeta e romanziere della letteratura romantica francese.

10

Il maggiordomo entrò e lui lo osservò con molta attenzione. Quell’uomo era mai stato tentato di andare a sbirciare dietro il paravento? Lo vedeva lì impassibile, in attesa degli ordini. Dorian accese una sigaretta, si avvicinò allo specchio e guardò. Poteva vedere, perfettamente riflesso, il volto di Victor simile a una placida maschera di servilismo. Non aveva niente da temere da lui. Tuttavia era meglio stare in guardia.

Parlando molto lentamente, gli disse di riferire alla governante che voleva vederla, e di recarsi poi dal corniciaio per chiedergli di mandare subito due facchini. Ebbe l’impressione che, lasciando la stanza, l’uomo lanciasse uno sguardo verso il paravento. Oppure era soltanto una sua fantasia?

Poco dopo, nel suo vestito di seta nera e con gli antiquati mezzi guanti di filo sulle mani rugose, la signora Leaf fece irruzione nella biblioteca. Le chiese di dargli la chiave dello studio.

«Del vostro vecchio studio, signor Dorian?» domandò lei. «Ma sarà pieno di polvere. Bisogna sistemarlo e metterlo in ordine prima che voi possiate entrarci. Non mi sembra opportuno andare a vederlo in quello stato. No, per niente opportuno.»

«Non voglio che lo mettiate in ordine, Leaf. Voglio solo la chiave.»

«Bene, vi ritroverete coperto di ragnatele se solo ne varcate la soglia, signore. È chiuso da cinque anni, da quando sua Eccellenza è morto.»

Trasalì al solo sentire pronunciare il nome del nonno. Il suo ricordo gli era odioso. «Non importa» rispose. «Voglio semplicemente ispezionare i locali, niente di più. Datemi la chiave.»

«Ecco la chiave, signore» disse l’anziana donna, frugando nel suo mazzo di chiavi con mani malferme. «Ecco la chiave. La tiro fuori in un attimo. E comunque, signore, non penserete di andare a vivere lassù, quando avete tante comodità qui?»

«No, no» esclamò lui, spazientito. «Grazie, Leaf. Va bene così.»

Lei indugiò ancora un po’, dilungandosi su vari dettagli dell’andamento della casa. Con un sospiro, le rispose di organizzare le cose come meglio credeva. Alla fine la donna lasciò la stanza in un profluvio di sorrisi.

Appena la porta si richiuse, Dorian infilò la chiave in tasca e si guardò intorno. Lo sguardo si posò su un grande copriletto di seta color porpora dagli sfarzosi ricami in oro. Uno splendido manufatto del tardo Seicento veneziano che il nonno aveva trovato in un convento vicino a Bologna. Sì, vi avrebbe avvolto la tela maledetta. Forse era servito altre volte come sudario per i morti, adesso avrebbe nascosto qualcosa che covava in sé la propria corruzione, peggiore anche della corruzione della morte – qualcosa che avrebbe generato orrori, ma non sarebbe mai morto. I suoi peccati sarebbero stati per l’immagine dipinta quello che i vermi sono per i cadaveri: ne avrebbero devastato la bellezza e corroso la grazia. L'avrebbero deturpata e resa ripugnante, ma quella cosa sarebbe rimasta viva. Sarebbe rimasta viva per sempre.

Rabbrividì e per un momento rimpianse di non aver detto a Basil la vera ragione per la quale aveva voluto nascondergli il ritratto.



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