Impero. Il nuovo ordine della globalizzazione by Antonio Negri & Michael Hardt

Impero. Il nuovo ordine della globalizzazione by Antonio Negri & Michael Hardt

autore:Antonio Negri & Michael Hardt [Negri, Antonio & Hardt, Michael]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Filosofia, Resistere, Politica, Scienze sociali, Saggistica
pubblicato: 2013-04-27T22:00:00+00:00


Note

N. 1. Immanuel Kant, “Che cos’è l’Illuminismo?”, trad. it., Editori Riuniti, Roma 1987.

N. 2. Michel Foucault, «Che cos’è l’Illuminismo?», trad. it. in “Archivio Foucault 3. Estetica dell’esistenza, etica, politica”, a cura di A. Pandolfi, Feltrinelli, Milano 1998, p.p. 217-232.

N. 3. ivi,p.230.

N. 4. Sulla relazione tra la metafisica e il pensiero politico della modernità, confer Antonio Negri, “L’anomalia selvaggia. Saggio su potenza e potere nell’opera di Spinoza”, Feltrinelli, Milano 1981.

N. 5. Questa configurazione spaziale - «dentro» e «fuori» - viene ripresa da molti filosofi contemporanei degni di ammirazione, compresi coloro che, come Foucault e Blanchot, si sono allontanati dalla dialettica, e coloro che, come Derrida, si trovano su quel margine tra «dentro» e «fuori» che costituisce il punto più ambiguo e più oscuro del pensiero moderno. Per quanto riguarda Foucault e Blanchot, si veda il saggio di Michel Foucault «Il pensiero del di fuori», trad. it. in “Scritti letterari”, a cura di C. Milanese, Feltrinelli, Milano 1971, p.p. 111-135; per Derrida, confer Jacques Derrida, “Margini della filosofia”, trad. it., Einaudi, Torino 1997.

N. 6. Fredric Jameson, “Postmodernism, Or The Cultural Logic of Late Capitalism”, Duke University Press, Durham 1991, p. ix [trad. it., “Il postmoderno, o La logica culturale del tardo capitalismo”, Garzanti, Milano 1989].

N. 7. Pensiamo soprattutto alla concezione del politico articolata da Hannah Arendt in “Vita activa. La condizione umana”, trad. it. Bompiani, Milano 1994.

N. 8. Per quanto riguarda Los Angeles, confer soprattutto Mike Davis, “La città di quarzo. Indagine sul futuro a Los Angeles”, trad. it., Manifestolibri, Roma 1999, p.p. 121-150; per San Paolo, confer Teresa Caldeira, «Fortified Enclaves: The New Urban Segregation», “Public Culture”, n. 8 (1996), p.p. 303-328.

N. 9. Si veda Guy Debord, “La società dello spettacolo”, trad. it. in “La società dello spettacolo; Commentari sulla società dello spettacolo”, Baldini & Castoldi, Milano 1997.

N. 10. Confer Francis Fukuyama, “La fine della storia e l’ultimo uomo”, trad. it., Rizzoli, Milano 1996.

N. 11. «Abbiamo visto la macchina da guerra […] prendere di mira un nuovo tipo di nemico, non più un altro Stato e neppure un altro regime, bensì ‘l’ennemi quelconque’ [il nemico qualunque]»; Gilles Deleuze - Félix Guattari, “A Thousand Plateaus”, trad. di B. Massumi, University of Minnesota Press, Minneapolis 1987, p. 422 [trad. it., “Mille piani: capitalismo e schizofrenia”, 2 voll., Istituto della Enciclopedia italiana, Roma 1987].

N. 12. E’ indubbio che, all’interno del mercato mondiale, ci siano delle zone di privazione dove il flusso di capitali e di beni di consumo è ridotto al minimo. In alcuni casi, questa povertà è determinata da un’esplicita decisione politica (come per l’embargo contro l’Iraq), mentre in altri casi è una conseguenza che scaturisce dalle logiche intrinseche del capitale globale (come per le carestie che colpiscono ciclicamente l’Africa subsahariana). In tutti i casi, comunque, queste zone non costituiscono qualcosa di esterno rispetto al mercato capitalistico; esse, piuttosto, funzionano come gli ultimi anelli all’interno della gerarchia economica globale.

N. 13. In Gilles Deleuze, “Foucault”, trad. it., Feltrinelli, Milano 1987, p.p. 41-45, troviamo un’eccellente spiegazione del concetto foucaultiano di diagramma.

N. 14. Confer Etienne Balibar,



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