Kashmir. Amori e misteri per due by Sergio Grea

Kashmir. Amori e misteri per due by Sergio Grea

autore:Sergio Grea [Grea, Sergio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General, Action & Adventure, Suspense
ISBN: 9788897669982
Google: RVx7CgAAQBAJ
editore: Emma Books
pubblicato: 2014-01-20T18:14:05.775000+00:00


***

Il capitano che ha un nome impossibile porge i lasciapassare a Nicole e a George. A me riserva uno sguardo disgustato. I civili che non sono neanche giornalisti non gli devono andare giù.

«Lei non può superare il posto di blocco di Tangmarg.» Più che parlare, abbaia. «Se proprio vuole, può accompagnare sua moglie sino lì, ma non potrà fare un passo di più. Si ricordi che è in vigore la legge marziale.»

«Dov’è Tangmarg?» chiedo a Masur che ci ha accompagnati.

«Ai piedi del passo. Per salire a Gullmarg ci sono ancora una decina di chilometri.»

Il capitano si alza. È magrolino e nervoso quanto basta.

«Avrete una guida che vi farà anche da interprete» dice a George, che è il suo interlocutore preferito. «Spero apprezziate il fatto che mi privo di un uomo per permettervi di salire in zona di guerra. Senza l’intervento di Jill Natraj non avreste mai ottenuto di andare lassù.»

George assicura che apprezza. Nicole mette nel marsupio il lasciapassare. I suoi gesti sono goffi e incerti. Non è da lei.

«Qualcosa non va?» le domando.

«Non so se devo andare a Gullmarg senza di te. Non mi piace.»

«Sei tu la giornalista.»

«E tu sei mio marito. Non dovresti lasciarmi andare.»

Logica molto femminile. Se gliel’avessi impedito, apriti cielo. Dal momento che invece non l’ho fatto, perché penso sia giusto che Nicole sia messa in condizione di fare il suo lavoro nel modo più completo possibile, apriti cielo ugualmente. Il quale cielo tra l’altro sa quanto mi costi saperla per due giorni tra montagne e anfratti, dove si spara un giorno sì e l’altro pure.

«Andrà tutto bene» la rassicuro, «e poi io sarò a soli dieci chilometri.»

«Sai che soddisfazione.» Nicole mi guarda male. «Io faccio un fischio, tu prendi un taxi e arrivi. Ma dove vivi?»

«Per qualche giorno ancora nel Kashmir, dove mia moglie, che spera di vincere il prossimo Pulitzer, mi ha trascinato strappandomi ai testi di storia economica europea.» So di essere perfido, forse sono un po’ stanco, ma non riesco a trattenermi. «E poi, mica sei sola e abbandonata. C’è George con te. È più grande e grosso di me, è un tuo collega e tra voi vi capite. Quindi, io sono tranquillo.»

George ha il buon gusto di allontanarsi di qualche passo. Nicole si morde il labbro. Segno che sa di avere sbagliato qualcosa.

«Scusami» mi dice infatti prendendomi per un braccio, «ho detto una sciocchezza. È che ho paura. Non so bene cosa troveremo lassù.»

«Tanta neve» dico, le do un buffetto e la pace è fatta, «e un freddo cane. Il maglione non ti basterà.»

Il capitano cui non piacciono i civili ci raggiunge all’aperto.

«La vostra guida sarà al Maulana Palace domattina alle sei» dice a George, perentorio. «Fate tutto quello che vi dice e non commettete imprudenze. Non voglio più grane di quelle che ho.»

Rientra nella caserma senza salutarci. Masur mette in moto la sua scassata jeep.

«Andiamocene, o quello ci ripensa e si riprende i lasciapassare» brontola.

Più tardi, sulla veranda della nostra house boat, Masur riepiloga la situazione. Ci ha raggiunti



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