La bussola d'oro by Philip Pullman

La bussola d'oro by Philip Pullman

autore:Philip Pullman
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Young Adult, Juvenile Fiction, Fantasy & Magic, Fiction, Fantasy, Kinderboeken, Fantasy en Magie, Tiener, Fantasy en Magic
ISBN: 9788862563543
editore: Salani
pubblicato: 2007-07-14T22:00:00+00:00


Dodici

Il ragazzo perduto

Viaggiarono per parecchie ore e poi si fermarono a mangiare. Mentre gli uomini erano occupati ad accendere i fuochi e a sciogliere neve per procurarsi dell’acqua, e Iorek Byrnison osservava Lee Scoresby arrostire la carne della foca accanto a lui, John Faa si rivolse a Lyra.

«Lyra, ti basta la luce per vedere lo strumento e per leggerlo?» chiese.

La luna era tramontata da un bel pezzo. La luce proveniente dall’Aurora era più intensa di quella della luna, ma incostante. Tuttavia, Lyra aveva buoni occhi, e quindi frugò dentro la sua pelliccia e ne tirò fuori la borsa di velluto nero.

«Sì, lo vedo benissimo» disse. «Ma ormai lo so a memoria, dove sta la maggior parte dei simboli, comunque. Cosa devo chiedere, Lord Faa?»

«Voglio saperne di più sulle difese di quel posto, Bolvangar» disse.

Senza neppure doverci pensare, sentì le proprie dita muovere le lancette a indicare l’elmo, il grifone e il crogiolo, e sentì la propria mente raggiungere i significati esatti come un complesso diagramma tridimensionale. Subito l’ago cominciò a oscillare, indietro, avanti e poi di nuovo avanti, come un’ape che danza il suo messaggio all’alveare. Lei l’osservò con calma, contenta di non sapere, all’inizio, ma sicura che un significato stava per giungere; e poi prese a chiarirsi. Lasciò che continuasse a danzare finché non fu certa.

«È proprio come aveva detto il daimon della strega, Lord Faa. C’è una compagnia di tartari di guardia alla Stazione, e hanno dei fili disposti tutto intorno a essa. Non si aspettano realmente di essere attaccati, questo dice il lettore simbolico. Però, Lord Faa...»

«Che c’è, bambina?»

«Mi sta dicendo qualche altra cosa. Nella vallata qui accanto c’è un villaggio in riva a un lago dove la gente viene turbata da un fantasma».

John Faa scosse la testa con impazienza e disse: «Questo non ha importanza adesso. Per forza ci devono essere spiriti di ogni genere in mezzo a queste foreste. Dimmi ancora di quei tartari. Quanti sono, per esempio? Come sono armati?»

Lyra fece disciplinatamente la domanda, e ripeté la risposta: «Ci sono sessanta uomini armati di fucili, e hanno anche due armi più grosse, una specie di cannoni. Hanno anche degli scaglia-fuoco. E... i loro daimon sono tutti quanti dei lupi, è questo che dice».

Questo causò una certa agitazione fra i gyziani più anziani, quelli che avevano già partecipato ad altre campagne.

«I reggimenti di Sibirsk hanno dei lupi per daimon» disse uno di loro.

John Faa disse: «Non ho mai affrontato gente più feroce. Ci toccherà combattere come tigri. E chiedete all’orso: quello è un grande guerriero».

Lyra era impaziente e disse: «Ma, Lord Faa, questo fantasma: credo che sia il fantasma di uno dei bambini!»

«Be’, anche se è così, Lyra, non so proprio cosa ci si possa fare. Sessanta fucilieri di Sibirsk, e scaglia-fuoco... Signor Scoresby, venga qui un momento, per favore».

Mentre l’aeronauta si avvicinava alla sua slitta, Lyra si allontanò e parlò all’orso.

«Iorek, sei già stato da queste parti?»

«Una volta» disse lui con la sua piatta voce profonda.

«C’è un villaggio, qui vicino, vero?»

«Dopo quella cresta» disse, alzando lo sguardo verso gli alberi sparsi.



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