La Coguara Urbana by Laura Lorenza Sciolla

La Coguara Urbana by Laura Lorenza Sciolla

autore:Laura Lorenza Sciolla
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-06-06T16:00:00+00:00


Decaloqo della coguara felice

VII. IMPARA A CACCIARE GIOCANDO

Marzo

1.

«Prima di un'immersione bisogna fare una bella notte di sonno» ammonisce l'istruttore. «Badate anche al cibo: niente legumi, mi raccomando. Potrebbero causare bolle intestinali, che si gonfiano durante la risalita.»

Siamo arrivati al dunque: dopo mesi di allenamento in piscina, l'ultima domenica di marzo faremo un'immersione in mare. Partiremo alle sei e mezzo del mattino con un pullman, andremo in Liguria e prima di mezzogiorno ci caleremo in mare dalla spiaggia di fronte all'isola di Bergeggi.

«Finalmente!» esclamano i giovani rambo.

«Mi', cheppalle!» esclama Alessia.

"Oddio" penso io.

Spero che l'ultima domenica di marzo non arrivi mai. Sia perché sono terrorizzata all'idea di scendere nell'acqua gelida infagottata in una muta, con quindici chili di bombola sulla schiena e otto di zavorra sui fianchi, sia perché ho pessimi ricordi del savonese: tutte le volte che ci sono passata era nuvolo o pioveva - poco più a ovest, sulla Riviera dei Fiori, splendeva il sole - e proprio presso l'isola di Bergeggi una volta incappai in un banco di meduse che mi ustionò le gambe, mentre mi facevo trascinare da un pedalò. Inutile dire che lo guidava un fidanzato nato il 17 novembre.

Come se non bastasse, quando gli ho portato l'auto per un controllo, il meccanico mi ha rivelato che Bergeggi è la località in cui, a Ferragosto, la Madonna fa raccolta d'anime. So che non devo prestare troppo ascolto alle storie del meccanico, che ama terrorizzarmi con vicende di auto in fiamme, pneumatici esplosi e simili, e so anche che a Ferragosto mancano cinque mesi, tuttavia trovo la storia inquietante.

Per calmarmi, passo ancora più tempo del solito nel negozio di subacquea, sperando di carpire qualche segreto utile per la prova che mi attende. Baffo spiega che conviene indossare un collant vecchio sotto la muta; che prendere fra le dita una manciata di sabbia del fondo e lanciarla in acqua serve a capire la direzione della corrente; che il dentifricio è indispensabile per evitare l'appannamento della maschera.

L'insegnamento destinato ad avere un impatto determinante sulla mia vita, però, non mi viene da lui.

Sto vagando fra le pinne, quando alcune parole catturano la mia attenzione.

«Gallina vecchia fa buon brodo» afferma un ciccione che non ho mai visto prima.

«Già, dovresti vederle... tutte arrapate» replica il vecchietto che è con lui. «Molto meglio delle ragazzine: almeno non fanno tante storie.»

«Come hai detto che si chiamano?» chiede l'amico.

«Cougar.»

«Cougar?»

«Vuol dire coguara.»

«Coguara?»

«È l'altro nome del puma, del leone di montagna...»

«Come Svicolone? Il leone di montagna dei cartoni di Yoghi e Bubu?»

«Tecnicamente sì... ma le cougar mica svicolano: tutt'al- tro! Sono tardone a caccia di giovincelli. Vanno molto di moda in America. Sui loro siti ci passo le notti... e che notti!»

«Ma tu hai più di sessant'anni!» replica il ciccione.

«Mica ci ho messo la mia foto: ho usato quella di uno della pubblicità... e dovresti vedere quanto acchiappo!»

Per un po' non sento niente, perché abbassano la voce ridacchiando come ragazzini. Di solito sono piuttosto sorda, tanto che nei negozi devo sempre farmi ripetere i prezzi un paio di volte, ma adesso è tale la mia curiosità che, non so come, riesco a percepire altre informazioni.



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