La linea del traguardo by Paola Zannoner

La linea del traguardo by Paola Zannoner

autore:Paola Zannoner [Zannoner, Paola]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852038990
editore: MONDADORI
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Quindici e dieci

Viola è sempre puntuale, ma oggi sgarra di una decina di minuti. Guardi per l’ennesima volta l’orologio, impotente, perché lei è l’unica al mondo che non ha il cellulare, perciò non puoi neppure farle uno squillo per sentire se è per strada. Quando stai pensando di chiamarla a casa, suona il campanello.

Viene su per le scale in pochi minuti. Sulla soglia ha solo un po’ di affanno, e tu quasi la rimproveri: — Perché non hai preso l’ascensore?

Alza una spalla: — Non ci ho pensato.

Una risposta del genere avresti potuta darla tu, nell’altro mondo. Ascensore o scale, che differenza faceva? Anzi, l’ascensore ti suscitava sempre un po’ d’ansia se con te entrava qualche altro inquilino del palazzo e dovevate condividere quegli istanti che parevano interminabili, tu a fissare la pulsantiera, l’altro a guardare le porte in un silenzio pieno d’imbarazzo reciproco. Ora, ogni volta che tu stai entrando nell’ascensore, gli inquilini si fanno da parte con quell’aria di commiserazione, ti lasciano padrone di quello spazio angusto, dicendo condiscendenti: — Fai pure con comodo. Vado su a piedi. — Oppure, se sono pieni di borse o troppo vecchi: — Aspetto che tu sia salito, non c’è fretta.

Solo un paio di bambini del palazzo non si fanno problemi, si appiattiscono tra la carrozzina e la parete, pigiano i pulsanti e vengono su con te. C’è anche il gatto del primo piano che è entusiasta di farti compagnia: sei l’unico che lo fa entrare in ascensore, lo porta su al primo piano e gli apre la porta. Gli altri inquilini non vogliono che un gatto viaggi in ascensore, dicono che è pericoloso, vai a sapere perché. Più volte ci sono state proteste alla signora del primo piano che si incaponisce a far uscire il gatto a metà mattina, per fargli fare un giretto nei giardini davanti al palazzo. Verso mezzogiorno, puntualissimo, il gatto aspetta che qualcuno apra il portone, poi si mette a miagolare per le scale perché la padrona venga a prenderlo in ascensore. Se non vede segni di vita, si rassegna a fare le scale, e attacca a miagolare davanti alla porta di casa, quando, finalmente, la proprietaria gli apre, dicendo immancabilmente: — Ah, sei tu? Non ti avevo sentito, forza, entra. — Dovrebbe pur saperlo che a quell’ora il suo gatto rientra. Invece ogni volta quel tono sorpreso: ah, sei tu? Chi vuole che sia? Il Principe Azzurro?

Il gatto ti è molto grato del passaggio in ascensore, perciò a volte ti salta sulle ginocchia con gran rumore di fusa. Ma anziché accoccolarsi, rimane sulle quattro zampe: sa che il tragitto è brevissimo e appena la porta si apre, balza fuori.

Ti chiudi la porta alle spalle, mentre tua madre si affaccia dalla cucina: — Ciao Viola, tutto bene?

Viola annuisce, con quel suo sorriso un po’ timido. Poi siete in soggiorno, dove lei si libera dello zaino che ha sulle spalle, divincolandosi come se stesse uscendo dalle spire di un enorme serpente. — Scusa ho fatto un po’ tardi.

— Non ci ho fatto caso — menti, intanto studi l’espressione del suo viso.



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