La Mesmerista - Inganni e Polvere di Stelle by Sara Simoni

La Mesmerista - Inganni e Polvere di Stelle by Sara Simoni

autore:Sara Simoni [Simoni, Sara]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Acheron Books
pubblicato: 2023-10-04T15:36:37+00:00


31

A sangue freddo

- Lena -

L’idrovolante di Nino decollò per primo e un ruggito deflagrò nella folla. Nasi all’insù, bocche spalancate nell’estasi, l’attenzione tutta sul pagliaccio e sul suo trabiccolo rosso. Quello era un ottimo momento per filarsela.

Lena raggiunse la scaletta in fondo alla tribuna con l’impressione di avere le gambe di creta fragilissima. Sarebbe bastato appoggiare male una caviglia su quei gradini e si sarebbe sfracellata.

Doria non l’avrebbe criticata, se ora se ne fosse andata. Forse avrebbe avuto da ridire sullo spreco del biglietto, perché adesso che avevano finito i soldi si stava rivelando il genovese che era. Ma in fondo lui stesso le aveva consigliato di andarsene, se avesse avuto l’impressione che le cose si stessero mettendo male.

E, stelle, anche se la gara era appena cominciata, dubitava che le cose potessero andare peggio.

Il secondo pilota flottò sempre più veloce verso la linea di partenza, ma al momento di sollevarsi una delle sue ali toccò la fiancata di una nave-boa. Il galleggiante si staccò con un rumore secco, l’idrovolante rallentò in un ribollire di schiuma. Una barca di soccorso navigò con i cavi del rimorchio già pronti. In aria, Bernasconi virò attorno a un pilone e dal pubblico scrosciò un applauso entusiasta.

Lena contrasse un pugno. Erano ribelli irredentisti o una banda di criminali peggio dello Zio? Lui almeno prima ti faceva fare uno sfregio di avvertimento, e solo se sgarravi. Roba da matti. Non voleva dare il primo martire proprio a nessuno. La morte aveva già fatto parte della sua esistenza, durante gli anni della guerra e non solo, ma non avrebbe scelto una persona a caso da giustiziare come faceva nonna Bianca quando entrava nel pollaio per tirare il collo a una gallina.

Il senso di impotenza si gonfiò come una bolla e minacciò di strozzarla. Questa non era una situazione in cui potesse cavarsela con una storiella infiocchettata e qualche ritocco alla realtà che avrebbe messo tutti d’accordo. Era dentro o fuori. Fare quello che aveva chiesto la contessa o rinunciare a Bas e al mesmerismo.

Alzò la testa sulla folla. Forse avrebbe potuto trovare qualcuno di più adatto degli altri.

Che pensiero orribile. Nessuno meritava la morte. E, anche se così fosse stato, lei non era nessuno per emettere quel tipo di giudizio. Non si trattava di sopravvivenza o necessità, non era una battaglia come a bordo della Cleopatra. Non ancora, almeno.

Tra tutta quella gente, però, non era l’unica a non essere concentrata sulla gara. In basso, circa a metà della tribuna, un uomo con i capelli rasati afferrò per il bavero un ragazzo più alto di lui di almeno venti centimetri. Gli idrovolanti nemmeno erano tutti in volo e i tifosi stavano già per venire alle mani.

Un amico di Testa Rasata gli batté una mano sulla schiena. Lui lasciò andare l’avversario e si allontanò docile, un po’ ciondoloni. Per fortuna si era concluso tutto in fretta e per il meglio, ma la tensione rimase come un tanfo denso e palpabile.

Quelle persone erano paglia. Paglia per l’incendio che la contessa voleva far scoppiare.



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