La ragazza italiana (2017) by Lucinda Riley

La ragazza italiana (2017) by Lucinda Riley

autore:Lucinda Riley [Riley, Lucinda]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2017-06-17T22:00:00+00:00


26

«I signori passeggeri sono pregati di tornare ai loro posti, stiamo cominciando la discesa verso l’aeroporto di Heathrow.»

Quarantacinque minuti più tardi Luca superò i controlli doganali, e ad attenderlo vide subito Rosanna, che allungava il collo con aria ansiosa. Appena posò lo sguardo su di lei trattenne il fiato. L’ultima volta che si erano incontrati era ancora una ragazzina. E ora, invece, era una donna. Si era tagliata i capelli appena sopra le spalle, e le ciocche lucenti le incorniciavano il viso. I suoi tratti si erano fatti più maturi e il trucco leggero esaltava la sua bellezza naturale.

«Luca!» Rosanna lo vide e gli corse incontro, gettandogli subito le braccia al collo. «Non ci credo, sei qui. Oh, è bellissimo vederti!»

«Anche per me, piccolina.»

«Vieni, fuori c’è una macchina che ci aspetta per portarci a casa.»

Nella casa di Kensington Rosanna accompagnò Luca in cucina. Mentre lei faceva il caffè, lui ammirò la stanza e osservò le fotografie sulla credenza. Quando il caffè fu pronto, si sedettero a tavola uno davanti all’altra.

«È una casa bellissima, Rosanna. Molto più accogliente del nostro appartamento a Napoli, eh?»

«Già. Roberto e io la adoriamo.»

Luca allungò le braccia sul tavolo e le prese le mani. «E quindi eccoci qui, fratello e sorella riuniti dopo troppo tempo. Hai un aspetto magnifico, Rosanna. Viso e corpo sono rimasti uguali, ma sei più… sofisticata, adesso.»

«Davvero?»

Luca si accorse che quel complimento le aveva fatto piacere. «Sì. Mi ricordo ancora di quando eri una ragazzina timida. E ora, come ti vesti, la tua acconciatura… il tuo inglese impeccabile» disse sorridendo. «Sei una donna cosmopolita.»

«Non è un brutto cambiamento, no?»

«Assolutamente. Tutti crescono.»

«Ma dentro sono ancora la stessa ragazzina di prima. Non posso credere che siano passati quasi quattro anni dall’ultima volta che ci siamo visti. Sei più magro, Luca. Ti danno da mangiare, in seminario?»

«Certo» rispose lui ridendo.

Ci fu un attimo di silenzio, poi entrambi parlarono contemporaneamente.

«Hai…?»

«Sei…?»

Risero. Rosanna scosse la testa. «Ho troppe cose da raccontarti, non so da dove cominciare. E tu dimmi tutto di papà, di Carlotta, di Ella. Abbiamo tre giorni, e direi che potremmo cominciare da te. Sei felice, Luca? Credi di aver preso la decisione giusta?»

«Penso di aver trovato la mia vocazione, sì.» Bevve un altro sorso di caffè. «Certo è impossibile essere sempre felici, e a volte ho la sensazione che quello che imparo in seminario non abbia tanto a che fare con Dio, quanto più con la vita terrena. Ci sono tante regole e regolamenti e alcuni dei quali ho l’impressione che ostacolino il lavoro che dovrò svolgere in futuro.» Si strinse nelle spalle. «Ma sono contento, davvero, forse solo troppo ansioso di uscire da lì e iniziare a fare del bene.»

«Capisco. Dopotutto io ho dovuto esercitarmi per dieci anni prima di poter debuttare» rifletté Rosanna quasi tra sé. «Può essere frustrante, ma il risultato finale vale tutto il duro lavoro svolto, credo.»

«Be’, di certo per te è così, piccolina. Sembri così felice.»

«Lo sono. Credo di aver trovato anch’io la mia strada.»

«La tua carriera?»

«Certo. Ma, cosa più importante, Roberto.



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