Lascia che sia felice (Italian Edition) by Hannah Beckerman

Lascia che sia felice (Italian Edition) by Hannah Beckerman

autore:Hannah Beckerman [Beckerman, Hannah]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Italian, Contemporary Fiction, Foreign Languages, Literature & Fiction, Foreign Language Fiction
ISBN: 9788820091026
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2014-06-16T22:00:00+00:00


18

«PAPÀ, perché sei così nervoso? Smettila di tirarmi il braccio. Sei arrabbiato?»

Max ed Ellie sono mano nella mano e stanno percorrendo l’anello esterno di Regent’s Park. È una giornata grigia, il cielo è coperto, e dev’esserci un vento freddo, perché Ellie indossa il cappotto pesante e gli stivali di finta pelliccia viola, un cappellino di lana, guanti e sciarpa. Max sembra quasi in preda al panico, e cammina a testa bassa a un passo che Ellie non può tenere. La trascina come se la forza d’inerzia potesse farle muovere le gambe più velocemente.

«Ma certo che non sono arrabbiato, tesoro. Sono solo preoccupato di fare tardi; avevamo detto a Eva che saremmo arrivati alle due e mezzo e sono già passate da un pezzo.»

Dunque, è questo il motivo. Scommetto che si tratta del Primo Incontro. Non mi meraviglia che sia agitato. A un tratto lo sono anch’io. E non sono nemmeno stata invitata.

Ho pensato tutto il tempo a questo incontro, durante le ore trascorse in solitudine, in quelle che, a occhio e croce, sono state le ultime quattro settimane. All’inizio mi auguravo che si risolvesse in un disastro completo: niente mi avrebbe reso più felice del constatare che io e Harriet avevamo ragione fin dal primo momento. Ma poi ho cominciato a pensare che se Eva ed Ellie non dovessero trovarsi bene insieme, ci sarebbero solo due soluzioni possibili: la prima è che Max decida di troncare la sua relazione con Eva, e questo lo renderebbe infelice. La seconda è che Max continui a frequentare Eva, nonostante le obiezioni di Ellie. E questo renderebbe infelice Ellie. Eva o non Eva, il solo fatto che uno dei due possa essere infelice mi farebbe stare malissimo.

Max ed Ellie arrivano all’ingresso dello zoo. Lei li sta aspettando. Indossa stivali marroni, jeans beige, cappotto a tre quarti sciancrato verde scuro e sciarpa di cachemire rossa annodata al collo. Sembra uscita da una rivista di moda.

«Scusami per il ritardo. Spero che tu non abbia aspettato troppo. Be’, comunque… Ellie, questa è Eva. Eva, ti presento Ellie.»

Ellie la guarda timidamente, come se non potesse credere che una donna così bella parli davvero con lei.

«Ciao.»

«Ciao, Ellie. Sono molto contenta di conoscerti. Ho sentito raccontare un sacco di cose sul tuo conto. Tuo padre non smette mai di parlare di te.»

Un sorriso timido compare sulle labbra di Ellie, che si stringe ancora di più a Max.

Il terzetto entra nello zoo. Max rivolge a Eva un cenno rassicurante. Eva risponde con un respiro profondo e inarcando con apprensione un sopracciglio perfettamente curato.

È nervosa. Molto nervosa.

In tutta onestà, nei mesi scorsi mi sono parecchio tormentata al pensiero di come Eva avrebbe affrontato questo incontro, ma ora che siamo tutti qui devo dire che non sarà facile nemmeno per lei. Chiaramente c’è in gioco molto più di quanto tutti noi abbiamo mai pensato.

Per la prima mezz’ora i tre vagano senza meta nello zoo. Max tiene banco, cercando di indirizzarli verso argomenti innocui: come fanno i pappagalli a imparare a parlare, perché i fenicotteri sono rosa e se i ragni possono correre più veloci delle formiche.



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