Le linee rosse by Federico Rampini

Le linee rosse by Federico Rampini

autore:Federico Rampini [Rampini, Federico]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852083525
editore: Mondadori


VIII

Migrazioni e identità, l’Italia risucchiata dal Mediterraneo

Dove un sacerdote colombiano sfuggito ai narcos incontra sia i profughi sia la ’ndrangheta a Ventimiglia; lo «ius soli» agita le coscienze; e la storia delle migrazioni/invasioni ci riporta fino alla caduta dell’impero romano, o molto più indietro: alla misteriosa fine dell’uomo di Neanderthal?

Per arrivare a Ventimiglia prendo un treno locale da Genova, di quelli che fanno tutte le fermate. Mentre sto leggendo, all’improvviso scoppia un parapiglia. Nel corridoio del treno vedo sfrecciare di corsa un ragazzo nero. A pochi metri di distanza, lo insegue una donna controllore che gli urla: «Devi scendere! Scendi subito! Guarda che non mi sfuggi!». Dopo un po’ la funzionaria di Trenitalia rinuncia: arrivata in fondo al vagone, si ferma e torna indietro ansimando. Per rincuorarla le faccio i complimenti per lo scatto, la butto sul ridere. Non è una ragazzina, ci vuole fiato per correre così dietro un ventenne. Ci vuole anche coraggio. Ogni tanto leggo notizie di aggressioni violente, capitreno e controllori pestati o accoltellati. Non sempre, ma spesso da immigrati che viaggiano senza biglietto. Che sia un andazzo frequente posso testimoniarlo, pur abitando in America: ogni volta che sono in vacanza in Italia e prendo un treno locale mi capita di assistere a scene simili. L’abitudine di viaggiare a sbafo è diffusa tra gli immigrati. Ci saranno pure italiani che fanno lo stesso, sicuramente, però tra gli stranieri sembra un vizio di massa. I poveri controllori sono così costretti a trasformarsi in poliziotti, ancorché disarmati. Combattono una piccola guerra quotidiana, forse inutile, per instillare un senso di legalità, di rispetto delle regole. Li ammiro perché non ci guadagnano proprio nulla, non ne ricavano un tornaconto personale, corrono dei rischi per fare il proprio dovere.

La donna controllore sul treno per Ventimiglia ha il senso dell’ironia e ha voglia di sdrammatizzare: «Finché le gambe mi reggono, continuo. Ma ormai mancano solo due mesi alla pensione, e allora chi s’è visto s’è visto…». Dai colloqui che ho avuto con lei, e con altri suoi colleghi incontrati in occasioni analoghe, scopro che quegli stranieri loro li conoscono bene. Raramente sono dei nullatenenti; quasi mai dei rifugiati in transito. Più spesso sono degli habitué, che i controllori incontrano ripetutamente sulle stesse tratte; il biglietto potrebbero pagarselo, ma hanno deciso di no, tanto il rischio è minimo, la sanzione non arriva mai.

La scena del treno fa da preludio alla mia visita ai profughi di Ventimiglia. Questa è l’ultima città della Liguria prima del confine con la Francia. Questi confini tra Statinazione, spesso arbitrari e capricciosi, ebbero un’importanza micidiale nell’Ottocento e nel Novecento, all’apice dei nazionalismi nostrani: per spostarli di qualche chilometro si combatterono guerre a non finire… La nostra linea rossa che corre lungo il litorale con la Francia ha avuto diversi slittamenti: Nizza fu italiana, ora è francese. Fosse nato dopo il trattato di Torino firmato nel 1860, che cedeva Nizza a Napoleone III, Giuseppe Garibaldi sarebbe stato francese e, come tale, chissà se avrebbe guidato la spedizione dei Mille? I



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.